“Non voglio dipingere attualmente una situazione rosea, ma assolutamente non bisogna creare il panico e queste nostre informazioni devono servire per una maggiore responsabilizzazione. La gente deve capire che il virus non si può sconfiggere solamente con il contenimento perché non abbiamo né un vaccino né una terapia. Capisco che la mancata socialità sia un sacrificio, ma è un sacrificio che ci produrrà la salute e la serenità il prima possibile. Più stiamo in questo atteggiamento di contenimento più rapidamente sarà la soluzione”.

Sono queste le parole di Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di microbiologia, virologia e bio-emergenze all'ospedale Sacco di Milano, intervenuta ieri a “Non è l’arena”, su La7.

“Quando si è seminato panico – ha sottolineato la virologa - abbiamo avuto gente che correva al pronto soccorso per la puara e molti si sono infettati proprio là. Gli ospedali sono i posti meno sicuri. Ci vuole un equilibro: da una parte i sanitari che devono assolutamente lavorare per mitigare questo problema, ma stiamo attenti che la gente va in crisi di panico e non possiamo permettercelo. Non è la fine del mondo. Avremo in futuro altre epidemie, viviamo in un paese globalizzato, dobbiamo assolutamente creare un mondo che sappia affrontare con serenità queste condizioni”.