PHOTO
Purtroppo, in questo periodo in cui gli italiani sono chiamati a un profondo senso di responsabilità, per se stessi e per gli altri, assistiamo a comportamenti evidentemente menefreghisti che ci fanno vergognare, arrabbiare e indignare.
A certe persone, per capire che sbaglia, è necessario, (oltre a severe punizioni) sbattergli la verità di certe situazioni.
Lei è Marta, paziente oncologica del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma: "Ho paura di essere contagiata e che tutti i miei sacrifici fatti da un anno a questa parte vadano in fumo".
Sui social racconta la sua vita con la speranza che “il messaggio di sensibilizzazione arrivi a più gente possibile, soprattutto a chi ancora pensa che sia solo una brutta influenza e se ne va in giro”.
Il suo racconto.
“Avrei tanto voluto restare a casa oggi invece la diciannovesima chemio mi aspetta.
Vorrei tanto che questo post venisse letto da tutte quelle persone incoscienti che se ne vanno scorrazzando per l'Italia, annoiate di restare nelle loro abitazioni, magari sul divano a vedere la tv accoccolati con i figli.
Oggi non posso neanche rannicchiarmi sulla poltrona perché devo stare super protetta con i calzanti, la mia amica Anna mi ha regalato un paio di calzini bellissimi e dolcissimi come lei, con tanti cuori, da poter indossare quando sono qui, non ho toccato nulla da quando sono arrivata, ho il timore anche di guardare le persone negli occhi per paura che possano parlarmi. Ho paura di essere contagiata e che tutti i miei sacrifici fatti da un anno a questa parte vadano in fumo.
IO VOGLIO VIVERE! Quello che mi spaventa è che a differenza del tumore in cui dovevo confidare nella volontà del Signore, la medicina e la mia forza, ora per sopravvivere devo sperare che milioni di persone non siano egoiste e superficiali.
È una paura diversa, perché qui non posso lottare solo io, ma lo dobbiamo fare tutti!
Per noi pazienti oncologici è tutto più difficile ora, non c' è un solo bastardo a spaventarci ma ben 2!
Il clima che si respira qui al gemelli è molto tranquillo a dir la verità, anche se mio marito come tutti gli altri, è dovuto restare fuori dal policlinico ( giustamente).
Oncologi e infermieri ci rassicurano in ogni modo possibile, l' oncologa ha apprezzato il mio travestimento da ris, ma chi mi conosce sa la mia eccessiva forma di protezione sempre.
Ora la chemio inizia a fare effetto, le lettere iniziano a confondersi, gli occhi si chiudono.
Per addormentarmi penso sempre a qualcosa di bello che mi aspetta, Mariasole! mamma tra poco sarà da te".