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"A oggi abbiamo 3214 persone positive in Veneto, 9500 in isolamento fiduciario e trovate grazie ai tamponi, 646 ricoverati, 195 in terapia intensiva, 167 dimessi, 94 decessi. Come si vede quindi non c'è motivo per cantare vittoria, ogni giorno c'è un modesto incremento, e per questo non possiamo abbassare la guardia". Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia oggi nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile di Marghera. E il governatore del Veneto ha ribadito: "Noi non siamo quella comunità che pensa che gli anziani sono un 'residuo' della società: gli anziani vanno curati, e tutelati come tutte le altre categorie deboli, come ad esempio i bambini oncologici: per questo l'isolamento fiduciario di massa di tutta la popolazione può essere considerato un sacrificio ma è necessario ed un gesto di grande solidarietà".
Zaia ha quindi confermato che "i nostri modelli matematici di previsione dell'andamento dell'epidemia sono precisi, non sbagliano, sappiamo quella che sarà l'evoluzione da qui a 15 giorni e oltre, e ci danno per il 15 aprile l'apice, dopo di che i numeri di positivi dovrebbero scendere fino ai primi di maggio. Ma ad aprile avremo un tasso importante di occupazione dei posti di terapia intensiva". E per questo il presidente del Veneto ha rilanciato che "E' impensabile pensare alla riapertura delle scuole il 3 aprile. Bisogna quindi rivedere le norme restrittive previste dal decreto chiudendo i supermercati la domenica e proibire le passeggiate all'aria aperta, e senza motivo".