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L'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha segnalato un aumento significativo, nelle ultime settimane, dei casi di norovirus, un virus a RNA noto per causare gastroenteriti.
Questo incremento sta attirando l'interesse dei cittadini verso il virus e sta aumentando la consapevolezza sui sintomi, la trasmissione e la progressione della malattia. In passato, il norovirus era stato oggetto di discussione anche in Italia, quando era stato rilevato nelle acque del Passo del Tonale tra Lombardia e Trentino. Il virologo Bassetti aveva sottolineato che nonostante la facile trasmissione del virus, le complicazioni gravi sono rare. Per questo motivo, è fondamentale evitare di creare allarmismi e prestare la giusta attenzione.
Cosa sappiamo del Norovirus
È virus a singolo filamento di Rna, e rappresentano uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica, costituendo così un serio problema nel campo della sicurezza alimentare. Sono anche comunemente noti come virus di Norwalk, dal nome della città dell’Ohio centro di un’epidemia di gastroenterite nel 1968. Le infezioni causate da norovirus si manifestano soprattutto in contesti comunitari, negli ospedali, nelle case di riposo, nelle scuole o, tipicamente, in ambienti confinati, come per esempio le navi da commercio e da crociera, viene spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità.
I sintomi del Norovirus
Il Norovirus ha un periodo di incubazione tra le 12 e le 48 ore, con un'infezione che può durare da 12 a 60 ore. I sintomi tipici sono simili a quelli delle gastroenteriti, come nausea, vomito (più comune nei bambini), diarrea acquosa e crampi addominali. In alcuni casi, può verificarsi anche una leggera febbre. In genere, la malattia non comporta gravi conseguenze e la maggior parte delle persone si riprende in 1-2 giorni senza complicazioni. Bere molti liquidi è l'unica misura consigliata per contrastare la disidratazione causata da vomito e diarrea. È importante sottolineare che la disidratazione può rappresentare un problema più serio per bambini, anziani e individui con condizioni metaboliche o cardiache fragili, richiedendo quindi cure mediche appropriate.
Attualmente non esiste un trattamento specifico per il norovirus né un vaccino preventivo. La conoscenza sui meccanismi di immunizzazione contro questo virus è limitata e secondo i Cdc, l'immunità dura solo per pochi mesi, il che significa che una persona potrebbe essere infettata più volte durante la sua vita.
L'unico modo efficace per controllare il norovirus è adottare misure igieniche rigorose durante la preparazione e la distribuzione di cibi e bevande. I norovirus dimostrano una notevole resistenza ambientale, sopravvivendo a temperature superiori ai 60°C e persino all'esposizione al cloro, comunemente impiegato per la disinfezione dell'acqua potabile. Inoltre, possono persistere nelle feci delle persone guarite per almeno 72 ore.