I lavoratori del settore privato saranno obbligati a indossare le mascherine nelle situazioni a rischio, quando non è possibile rispettare la distanza di sicurezza. Dunque, "in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all'aperto". Ma anche quando sono impiegati al pubblico.

Il tavolo di confronto delle parti sociali con il ministero del Lavoro e della Salute e l'Inali ha deciso di confermare il "protocollo sulle misure di contrasto e contenimento della diffusione del Covid negli ambienti di lavoro", fino a metà giugno.

"L’aggiornamento dei protocolli - spiega il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini - avverrà a metà giugno con i ministeri del Lavoro, della Sanità, dello Sviluppo economico, l’Inail e le parti sociali, perchè alcuni punti sono obsoleti, come la misurazione della temperatura e gli accessi dedicati. Decideremo fino a quando mantenere gli strumenti previsti. I protocolli sono stati in grado di garantire il lavoro e la sicurezza dei lavoratori. Oggi abbiamo confermato l’importanza dell’utilizzo della mascherina dove c’è una presenza promiscua". 

Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil ha dichiarato: "Bene il mantenimento della validità del protocollo così com'è in tutte le sue parti, e consideriamo utile fare una successiva e prima verifica a giugno. E' importante che oggi sia l'Inail che il ministero della Salute nel loro intervento abbiano ribadito che i rischi Covid sono ancora presenti. Riteniamo quindi fondamentale che il Protocollo e i comitati continuino a svolgere il loro ruolo essenziale a fronte di una pandemia che non è purtroppo ancora finita".

Nel lavoro pubblico, invece, la mascherina è semplicemente raccomandata.