Con la zona bianca alle porte, gli oltre 3 milioni di abitanti di Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna sono pronti a dire addio a tutte le restrizioni ad eccezione del distanziamento e dell'utilizzo della mascherina. Una situazione che a metà giugno potrebbe essere quella in cui si troverà più della metà del Paese.

I dati in netto miglioramento hanno convinto il commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo ad aprire anche alle discoteche, chiedendo di valutare i protocolli per l'eventuale ripartenza e la possibilità di somministrare il vaccino ai più giovani all'interno dei locali. I dati che la cabina di regia del ministero della Salute analizzerà nelle prossime ore confermano dunque il trend che si registra da diverse settimane, grazie soprattutto all'avanzamento della campagna di vaccinazione che ha consentito di ridurre i ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive, ormai ampiamente al di sotto del 20% del totale dei posti disponibili e ben lontani dalla soglia critica rispettivamente del 40 e del 30%.

Si consolida anche il calo dell'incidenza che per la prima volta da mesi è sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti a livello nazionale (dovrebbe attestarsi a 46) e in 12 regioni e nella provincia di Trento. Nelle tre regioni in bianco da lunedì è rispettivamente di 18 in Friuli, 12 in Molise e 13 in Sardegna. Lì, per questo, riprenderanno tutte le attività, non ci sarà più il coprifuoco e anticiperanno le riaperture tutti quei settori la cui ripartenza era prevista tra il 15 giugno e il 1 luglio: matrimoni, fiere, parchi tematici, convegni e congressi, piscine al chiuso, centri termali, sale giochi, bingo e casino, centri ricreativi e sociali, corsi di formazione pubblici e privati, competizioni sportive al chiuso.

La struttura Commissariale per l'Emergenza di Francesco Figliuolo ha trasmesso "per le valutazioni di competenza" una mail indirizzata al Cts e alle Regioni sulla "possibile riapertura in sicurezza del settore dell'intrattenimento danzante, nella piena compatibilità con la tutela della salute di utenti e lavoratori, nonché a rappresentare la disponibilità degli utenti del settore stesso a poter contribuire attivamente alla campagna vaccinale nazionale anti Covid-19, con un 'attenzione dedicata al settore giovanile".