PHOTO
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca chiede al Governo un lockdown nazionale e specifica che in ogni caso "la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo". "I dati attuali sul contagio - dice - rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). E' indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. In ogni caso la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo".
Sono 2280 i nuovi positivi in Campania (record), su 15800 tamponi eseguiti. La percentuale dei contagi sui tamponi eseguiti sale dal 12.8 al 14.5%. "Procederemo nella direzione della chiusura di tutto, per i dati dei contagi che abbiamo non basta l'ordinanza che entra in vigore oggi. Dobbiamo chiudere tutto e dobbiamo decidere oggi, non domani. Siamo ad un passo dalla tragedia". "La programmazione ci consente ancora di reggere - scrive su Facebook il governatore - ma con questi numeri non c'è nessun sistema ospedaliero al mondo in grado di reggere l'onda d'urto. Oggi reggiamo grazie al sacrificio di migliaia di medici e personale sanitario ma nel giro di pochi giorni rischiamo di avere le terapie intensive intasate. E' stupido, da irresponsabili dire che le scuole vanno chiuse per ultime".
"Di fronte ad un aumento di contagi come quello che abbiamo registrato tra docenti e alunni, l'unica risposta che la ragione può dare è quella di evitare che il contagio si diffonda. La priorità non sono gli ideologismi ma bloccare i contagi. Le decisioni non si prendono in astratto ma sulla base dei numeri. Con questi dati le scuole non si aprono. Domani si deciderà dopo una valutazione con l'unità di crisi".
Situazione critica anche in Lombardia. "Purtroppo la linea del contagio è in crescita e ci sono cinquemila positivi in più rispetto a ieri e 350 ricoverati in intensiva e no" lo ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana aggiungendo che in tutto in terapia intensiva ci sono 170 pazienti ricoverati. "Il virus ha ripreso a circolare in maniera violenta - ha aggiunto - a Milano ci sono circa mille nuovi casi.".
"Alcuni sindaci hanno detto che non accettano l'ordinanza limitatamente alla didattica a distanza. Ne ho preso atto e mi assumo personalmente la responsabilità della decisione".