Questa mattina i feretri di Massimiliano e Davide Mirabello, i due fratelli assassinati a Dolianova, sono arrivate a Roma, poi hanno proseguito il viaggio verso la Calabria, la loro terra d’origine. Ad attendere le salme c’erano le sorelle Caterina, Eleonora, Maria Adelaide e Luana la compagna di Massimiliano. Tutte indossavano la maglietta con le foto dei fratelli e la scritta “Li batteremo noi per voi”. I funerali dei due giovani si svolgeranno nel pomeriggio in forma privata nel rispetto delle disposizioni anti Covid-19. 

L'avvocato della famiglia Mirabello, Gianfranco Piscitelli ha detto: “È stata come una staffetta d’amore: li ho presi qui a Cagliari e a Lamezia li hanno presi tra le loro braccia le sorelle, la compagna Luana, i cognati, i parenti stretti. Tutta la famiglia di Penelope mi ha tempestato di messaggi ed ha seguito con ansia l'intero viaggio. Ora possono finalmente riposare in pace”.

Le sorelle hanno aggiunto: “Facciamo sapere a tutti che la guerra per la giustizia inizia adesso. È ora che si sappia che abbiamo al nostro fianco dei grandi uomini, degli avvocati coscienziosi e la grande famiglia di Penelope. Vogliamo giustizia e verità”.

 

Dei due fratelli si erano perse le tracce domenica 9 febbraio. Le forze dell’ordine sostengono che i due siano stati uccisi lo stesso giorno della scomparsa e i loro corpi occultati. Dopo brevi indagini gli inquirenti hanno arrestato Joselito e Michael Marras, 52 e 27 anni, padre e figlio di Dolianova, in carcere da quasi due settimane. Ma il pm Gaetano Porcu ha chiamato in causa Stefano Mura, 42 anni, anche lui di Dolianova, dov’è conosciuto come Micheletto: l’accusa per lui è di favoreggiamento personale.