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"Sapete perché noi dopo una settimana abbiamo 116 positivi dei quali 63 non hanno sintomi e stanno bene, e ne abbiamo solo 28 in ospedale? Perché l’igiene che ha il nostro popolo, i veneti e i cittadini italiani, la formazione culturale che abbiamo, è quella di farsi la doccia, di lavarsi, di lavarsi spesso le mani, di un regime di pulizia personale particolare. Anche l'alimentazione, le norme igieniche, il frigorifero, le date di scadenza degli alimenti. Cosa c'entra? C'entra perché è un fatto culturale. Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi o altra roba del genere. È un fatto anche di corredo. Il virus non deve trovare un ambiente che diventa substrato, ma deve trovare pulizia, quasi un ospedale, e noi siamo un po' maniaci per questo”.
È la teoria del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sulla diffusione del coronavirus espressa durante una diretta su Antenna 3-Nord Est.
Parole che hanno fatto scattare una serie di reazioni tra le quali quella dell’ambasciata cinese: “Offese gratuite che ci lasciano basiti”.
Il Corriere della Sera lo ha intervistato e sulla questione ha replicato: “È tutto il giorno che vengo massacrato per quel video. Quella frase mi è uscita male, d’accordo. Se qualcuno si sente offeso, mi scuso. Non era mia intenzione fare il qualunquista e tanto meno generalizzare. Intendevo fare una riflessione più compiuta. Volevo parlare delle fake news e dei video che hanno girato prima che l’epidemia arrivasse da noi. Hanno preparato la culla per il neonato. Qui non è arrivato il virus, ma il virus della Cina. Prova ne sia l’aumento esponenziale della diffidenza nei confronti dei cinesi, creata dai social”.
Alla domanda “Nel video incriminato le sue considerazioni sulla loro igiene sono una terapia d’urto?”, il presidente della Regione Veneto ha risposto: “Volevo solo dire che le certificazioni sul fronte della sicurezza alimentare e sanitaria variano da Paese a Paese. Era una riflessione a 360 gradi su un Paese che ha metropoli moderne e altre zone che sono il loro esatto opposto”.
Intanto, il deputato della lega Claudio Borghi difende Zaia e su Twitter posta un un video recente del Daily Mail UK come prova del fatto che in Asia c'è ancora chi mangia topi vivi e scrive: “Che i vicentini mangino i gatti è detto comune ma non l'ho mai visto fare. Che i topi vivi appena nati siano un piatto storico cinese (oggi pare proibito ma ancora consumato) è cosa assodata”.
Nella foto copertina un frame del video del Daily Mail UK.