L’ufficialità non c’è ancora: manca ancora il via libera da parte della Conferenza delle Regioni. Ma l’orientamento, dopo una serie di incontri e valutazioni (politiche e sanitarie), è quello di far ripartire il mondo delle discoteche, nel Lazio, a partire dal 15 giugno. 

Il comandamento che ‘guida’ la Regione Lazio è comune a tutte le altre, quella della cautela. “Vogliamo aprire per non dover richiudere – ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e al Commercio, Paolo Orneli, reduce da un faccia a faccia con il Silb, il sindacato delle imprese dell’intrattenimento. “Attendiamo le linee guida della conferenza delle Regioni – rimarca Orneli – Ho notato che c’è un grande senso di responsabilità, da parte di tutti. Tutte le parti in causa sono consapevoli del fatto che si debba ripartire in sicurezza”. La ripartenza – secondo quanto si apprende sul quotidiano on line ilmessaggero.it riguarderebbe discoteche, sale da ballo, spettacoli dal vivo e così via (si lavora anche al via libera al settore dei convegni e delle fiere).

Termoscanner e prenotazioni

Il modello adottato è quello dei centri commerciali e dei parchi divertimento. E, quindi, misurazione obbligatoria della febbre all’ingresso delle discoteche, prenotazione raccomandata e un registro, da tenere per 15 giorni, dei clienti. Si dovrà anche definire quel coefficiente che determinerà il numero massimo di persone che potranno entrare in un locale. “Saremmo lieti di riaprire – dice Antonio Flamini, presidente del Silb Roma – ma ricordiamo alla Regione che la nostra categoria è stata la prima a chiudere e l’ultima a ripartire: servono, ancora, i finanziamenti a fondo perduto”.