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"Ciao a tutti, scrivo questo post perché sento di dovervi queste parole e delle spiegazioni. Gli articoli che sono usciti tra ieri e oggi mi hanno fatto star male, perché ricchi di cose non vere e raccontate male, forse, con lo scopo di farmi sembrare la persona che non sono, per quanto io voglia credere nella buona fede di chi sa ciò che ho passato". Così sui social Malika Chalhy, la 22enne di Castelfiorentino cacciata di casa dalla famiglia dopo aver rivelato di essere omossessuale. La storia ha fatto il giro del web ed è stata messa in piedi un'enorme campagna di solidarietà. Sono state aperte due raccolte fondi, tramite le quali è stato possibile raccogliere circa 150mila euro, che la giovane aveva promesso di devolvere in beneficenza.
Grazie all'aiuto dei tanti interessati alla vicenda, Malika si è trasferita a Milano, dove ha avuto modo di iniziare una nuova vita. Una vicenda che nelle ultime ore è finita sotto l'occhio del ciclone, quando una foto della ragazza a bordo di una Mercedes è diventata virale. Inizialmente avrebbe raccontato che il mezzo era dei genitori della compagna, salvo poi ammettere che si trattasse di un suo acquisto. "Mi sono comprata una bella macchina. Potevo comprarmi un'utilitaria e non l'ho fatto", avrebbe ammesso in un'intervista a Tpi. Una situazione che non è certo passata inosservata e che ha generato non poca ostilità nei confronti della ragazza e di chi ha aderito alla raccolta fondi. E' stata proprio Malika, dopo il polverone, a voler definitivamente chiarire i fatti, tramite un post pubblicato sul suo profilo Instagram.
"Son passati meno di due mesi da ciò che mi è successo - scrive - e tutti i vostri aiuti sono stati la mia salvezza, mi avete dato la forza e i mezzi per riprendere in mano la mia vita. Questo arco di tempo è poco per una ragazza di 22 anni per elaborare tutto ciò che ha passato e che nel cuore porterà sempre, ma nonostante il breve tempo ho da subito deciso di aiutare gli altri con delle donazioni, perché so che voglio fare tanto per tutti voi e non sarà mai abbastanza per dirvi grazie come vorrei".
"Le donazioni sono vostre e voglio che sappiate dove finiscono e quanto hanno significato per la persona a cui le avete dedicate. Non ho comprato un'auto di lusso a vostre spese - chiarisce -, sono arrivata a Milano per ricostruire la mia vita al sicuro e lontano da chi mi ha messo paura, e non avendo l'auto di cui necessitavo per tutti gli impegni sociali e ormai lavorativi che hanno riempito le mie giornate e che soprattutto mi hanno portato a viaggiare in auto per ore ne ho presa una, dando in permuta la mia (che ormai camminava a fatica) e prendendone una di seconda mano".
"Sì - prosegue -, l'auto è una Mercedes, un'auto che mi permette di non restare a piedi in questi viaggi lunghi e che mi accompagni il più a lungo possibile. Considerando che non so cosa ci sarà nel mio domani, sto cercando di trovare la stabilità in un momento in cui la terra mi trema sotto ai piedi. Oggi grazie a voi sto bene, perché sto cercando lavoro per partire dalla base che mi avete regalato, e quest'auto fa parte della ricostruzione della mia vita. lo sono una persona che per anni ha lavorato in un una pelletteria, una persona che non si è mai tirata indietro da responsabilità e doveri, non l'ho fatto prima e non lo farò adesso. E non solo per me stessa ma per tutti voi che siete stati la mia famiglia quando non ne avevo una".
"Da oggi - racconta -, voglio mostrarvi la persona che sono senza filtri mediatici, e quindi vi invito a chiedermi qualsiasi cosa. So che ve lo devo e non perdo questo pensiero dalla mia testa nemmeno un secondo e so che ciò che avete fatto per me, per vedermi al sicuro e felice, questa felicità che piano piano sto ritrovando la devo a voi. Non permetterò più a nessuno di manipolare o nascondere le mie verità, perché come famiglia vi meritate tutta la trasparenza del mondo. Grazie, per tutto da Malika, la ragazza che per un secondo vi ha toccato il cuore con la sua storia, la ragazza che farà di tutto per essere la voce di tutti voi. Vi voglio bene".
Oltre al chiarimento, Malika ha voluto dar prova di non aver scordato l'impegno preso coi "sostenitori" (ovvero quello di utilizzare i soldi raccolti per supportare cause altrui), pubblicando nelle 'stories' le schermate di alcune sue donazioni. E ha concluso, chiarendo ancora sui social: "Per quanto riguarda l'associazione ho sempre detto e sostenuto che era un mio desiderio aprirne una a mio nome per supportare ragazzi e ragazze che vivono ciò che ho vissuto io. La fandonia di Laura Boldrini - "Non donerò ad enti ma fondo un'associazione con la Boldrini", notizia smentita dalla stessa deputata (ndr.) -, da me, non è mai uscita".