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Dichiarazione del Prof Mario Draghi al termine del colloqui con il Presidente Sergio Mattarella,al Quirinale (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Si chiude il G20 di Roma. "Non è stato facile raggiungere questo accordo, è stato un successo", ha detto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa conclusiva del summit, ringraziando gli sherpa e chi ha partecipato all'organizzazione di un G20 "straordinario".
Questo vertice mi rende fiducioso per la capacità che il G20 sembra aver ritrovato di affrontare le sfide epocali esistenziali, dal Covid al clima. Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa. Sul clima per la prima volta i Paesi G20 si sono impegnati a mantenere a portata di mano l'obiettivo di contenere il surriscaldamento sotto i 1,5 gradi - ha spiegato Draghi - con azioni immediate e impegni a medio termine. Anche sul carbone i finanziamenti pubblici non andranno oltre la fine di quest'anno".
"Il senso di urgenza c'è ed è stato condiviso da tutti e si vede nel fatto che l'obiettivo dell'1,5 gradi è stato riconosciuto come scientificamente valido. C'è stato anche un impegno a non intraprendere politiche di emissioni che vadano contro il trend che tutti si sono impegnati ad osservare fino al 2030. Si può pensare che questo impegno venga mantenuto. Dopo Parigi le emissioni sono aumentate, soprattutto dopo il Covid. C'è una certa preoccupazione e occorre ora dimostrare credibilità attuando le promesse fatte".
"Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa e trovato i nuovi modi per sostenere i Paesi nel mondo, 609 miliardi sulla base dei diritti speciali di prelievo sono dedicati per la prima volta ai Paesi più vulnerabili".
"In cosa siamo riusciti? E' un summit di successo nel senso di mantenere vivi i nostri sogni, impegnarci a ulteriori provvedimenti, stanziamenti di denaro, ulteriori promesse di riduzione. Negli ultimi mesi sembrava che i Paesi emergenti non avessero nessuna intenzione di prendere altri impegni", ha spiegato Draghi.
"Il successo finale viene formulato poi sulla base di quello che facciamo e non di quello che diciamo. Impegno collettivo a essere più concreti e seri. Papa Francesco è un alleato non solo del G20 ma per tutto ciò che concerne il clima e la conservazione della Terra. Dalla Cina fino a pochi giorni fa mi attendevo un atteggiamento più rigido, c'è stata la volontà di cogliere un linguaggio più rivolto al futuro che al passato", ha spiegato il premier rispondendo ad una domanda sul clima.
"La Russia e la Cina hanno accettato l'evidenza scientifica degli 1,5 gradi, che comporta notevolissimi sacrifici, non sono impegni facili da mantenersi. La Cina produce il 50% dell'acciaio mondiale, molti impianti vanno a carbone, è una transizione difficile. E' facile suggerire cose difficili, difficile è eseguirle. Quello che ha fatto il G20 è un risultato straordinario che poteva essere raggiunto solo in un contesto multilaterale. Quello che stiamo facendo oggi è un passo avanti in situazione difficile. Si sarebbe preferito che tutti i Paesi avessero confermato la deadline del 2050 per le emissioni zero ma secondo me gradualmente ci si arriverà", ha sottolineato il presidente del Consiglio al termine del G20.