“In queste ore così drammatiche in tanti ci avete scritto per poter dare una mano, anche per fare donazioni. Per questo abbiamo deciso di aprire una raccolta fondi a favore delle persone e delle comunità colpite dalla drammatica alluvione. E come sempre abbiamo fatto, resoconteremo tutto fino all’ultimo euro: quanto raccolto e il suo utilizzo. Grazie a chiunque deciderà di donare, condividiamo il più possibile”. A farlo sapere è il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Questo l’Iban IT69G0200802435000104428964

“Non lasceremo indietro nessuno. L’Emilia-Romagna si rialzerà e non vuole fermarsi neanche stavolta – ha scritto questa mattina il governatore -. In queste ore drammatiche la nostra priorità è la messa in sicurezza delle persone e delle comunità. Ma da subito lavoriamo anche alle condizioni necessarie alla ripartenza e alla ricostruzione”.

Il presidente ha anche spiegato che “nel tardo pomeriggio di ieri insieme agli assessori competenti abbiamo incontrato le parti sociali ed economiche, per un impegno comune e per condividere l’esito del confronto già avviato col Governo per avere nel più breve tempo possibile la decretazione d’urgenza indispensabile per popolazioni, imprese e strutture pubbliche colpite.

E su una prima misura l’Esecutivo nazionale ha già spiegato esserci l’autorizzazione per una sua formalizzazione: il differimento delle rette dei mutui”.

“Con le parti sociali – ha continuato Bonaccini - abbiamo definito ciò che serve insieme alla gestione efficace dell’emergenza, punti anch’essi da portare al confronto col Governo: definire un piano di ristori economici all’altezza della situazione, sia per le famiglie che per le imprese, insieme alla sospensione di mutui e adempimenti fiscali; ammortizzatori sociali per i lavoratori; un piano della ricostruzione che tenga conto delle infrastrutture da ripristinare e della messa in sicurezza del territorio. Per fare questo occorrono risorse straordinarie e procedure speditive, dato che si sta affrontando una situazione complessa e gravissima”.