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Un finto arresto, due post virali e centinaia di reazioni. Anche quest’anno Enrico Rizzi, attivista animalista noto per le sue prese di posizione provocatorie, ha scelto di celebrare il 1° aprile con il suo ormai consueto pesce d’aprile: far credere di essere stato arrestato.
Nel primo post pubblicato sui suoi profili social, il suo staff scrive: "Alle 7:20 di questa mattina, numerose forze dell’ordine hanno citofonato all’abitazione di Enrico Rizzi e su ordine della Magistratura lo hanno tratto in arresto. Attualmente si trova negli uffici del commissariato in attesa dell’arrivo dei suoi legali. Vi aggiorneremo quanto prima".
A distanza di circa due ore vine pubblicato un secondo post: “Enrico ha lasciato da poco il commissariato di Polizia ed è stato condotto al carcere di Rebibbia, scortato da 9 auto della Polizia di Stato, 7 vetture dei Carabinieri, 4 della Polizia di Roma Capitale e 2 carri armati dell’esercito italiano”. Una messinscena costruita con cura, fin nei dettagli volutamente eccessivi, pensati per incuriosire (o insospettire) i suoi sostenitori.
Lo scherzo, però, non è durato molto. Dopo meno di un’ora dal secondo post, è lo stesso Rizzi a svelare la verità: "Speravo di poter continuare fino a tarda sera, ma visto che la situazione è sfuggita di mano con il mio cellulare che sta esplodendo per le chiamate e i messaggi, ma anche per i giornalisti che addirittura chiamano miei amici Deputati per chiedergli di rilasciare dichiarazioni sul mio arresto. Vi comunico ufficialmente che nonostante da questo Paese puoi certamente aspettarti di tutto, sono ancora un uomo libero e nessuno mi ha mai arrestato. Semplicemente ho voluto farvi un pesce d’aprile e come vedete, sono a casa mia".
Nei giorni scorsi, l’attivista era al centro dell’attenzione per le polemiche legate al carnevale di Ovodda. Il 29 marzo era a Cagliari, dove ha tenuto un comizio in una piazza Yenne presidiata da forze dell’ordine e artificieri. Rizzi aveva denunciato pubblicamente le minacce di morte ricevute, parlando anche di episodi passati in cui aveva trovato animali impiccati davanti casa.
Il pesce d’aprile ha quindi avuto un’eco maggiore del solito, tanto che lo stesso Rizzi ha concluso con un pizzico di sarcasmo: “Mi dispiace aver deluso le aspettative di chi era pronto ad aprire lo champagne”.