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Andrea Poloni, 55enne di Trevignano, in provincia di Treviso, è morto nella serata di ieri, lunedì 16 dicembre a causa di una febbre emorragica dopo essere rientrato da un viaggio in Congo, nella capitale Kinshasa e a nord lungo il fiume Congo. L'uomo lascia una moglie e una figlia.
In riferimento alla sua morte, in una nota congiunta, il ministero della Salute e l'Iss hanno affermato: "Si rappresenta che dalle prime informazioni raccolte dalla Aulss2 Veneto, il paziente non avrebbe avuto alcun contatto con personale sanitario né si sarebbe mai recato in ospedale dall'insorgenza dei sintomi fino al loro peggioramento. Non risulta che abbia seguito alcuna terapia farmacologica. Sono in corso gli accertamenti da parte dell'Istituto Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani e dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss)".
La Regione Veneto, come da protocollo, si legge inoltre nella nota, "ha già attivato in forma precauzionale le necessarie misure di sorveglianza sanitaria". Ministero e Iss ricordano che "i precedenti casi di pazienti provenienti dal Congo (regione di Kinshasa), uno ricoverato all'ospedale di Lucca e l'altro presso l'azienda ospedaliera di Cosenza, sono guariti e sono stati dimessi".
Intanto, sembrerebbe risolto, almeno secondo le autorità sanitarie africane, il mistero della malattia sconosciuta che ha fatto centinaia di vittime in una regione del Congo. Si tratterebbe infatti, ha reso noto il ministero della Sanità del Paese, di una forma grave di malaria associata a malnutrizione. Più cauta l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che precisa come le cause della malattia non siano ancora definitivamente accertate. In Italia intanto, dopo i primi due casi sospetti in Toscana e Calabria, si è registrato oggi il decesso di una persona di Treviso al rientro da un viaggio a Kinshasa e con sintomi assimilabili alla malattia del Congo.