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Nel giorno della richiesta di ergastolo per Filippo Turetta, accusato del femminicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa l'11 novembre 2023, il pm di Venezia Andrea Petroni ha posto il focus in aula sulla lista di elementi contro il giovane, imputato di omicidio pluriaggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.
Durante la ricostruzione di quella terribile sera, è emerso anche lo stato d'animo di Giulia, affidato al suo diario, in cui la giovane aveva scritto 15 motivazioni per cui lo aveva lasciato.
"Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno della Elena (la sorella di Giulia, ndr)"; "Ha sostenuto più volte fosse mio dovere aiutarlo a studiare"; "Si lamentava quando mettevo meno cuori del solito"; "Necessitava di messaggi molte volte al giorno"; "Ha idee strane riguardo al farsi giustizia da soli per i tradimenti, alla tortura, robe così"; "Quando lui ha voglia tu non puoi non averne se no diventa insistente"; "Non accetta le mie uscite con la Bea e la Kiki"; "Non accetterebbe mai una vacanza mia in solitaria con maschi nel gruppo"; "Tendenzialmente i tuoi spazi non esistono"; "Lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle tue amiche e allo psicologo"; "Durante le litigate dice cattiverie pesanti e quando l’ho lasciato mi ha minacciato solo per farmi cambiare idea…"; "C’è stato un periodo in cui dopo esserci detti ‘Buonanotte' mi mandava sticker finché non vedeva che non ricevevo più messaggi per controllare che fossi davvero andata a dormire"; "Tutto quello che gli dici per lui è una promessa e prova a vincolarti così"; "Prendeva come un affronto il fatto che volessi tornare a casa prendendo l’autobus alla fermata più vicina e non in stazione"; "Una volta si è arrabbiato perché scesa dall’autobus volevo fare 5 minuti a piedi da sola mentre lui era da un’altra parte senza aspettarlo".
Sono i motivi per cui la giovane studentessa di Ingegneria non voleva stare più assieme a Turetta, che secondo quanto emerso tormentava la ex fidanzata con centinaia di messaggi, facendosi trovare nei luoghi in cui era lei, ricattandola psicologicamente, minacciando il suicidio e facendola sentire in colpa, perché lui si rifiutava di accettare la fine della relazione.