Si sono conosciuti dieci anni fa su una panchina. Silvia e Alessandro sono due clochard di Faloppio (Como). Tre mesi dopo si sono fidanzati e da allora non si sono più lasciati. Qualche giorno fa si sono sposati con rito civile a Como. "Abbiamo festeggiato con un rinfresco al dormitorio della Caritas, con le persone che dormono lì, con volontari e responsabili della Caritas, della Croce Rossa e dei City Angels", ha raccontato la sposa, 36enne. Tra i regali di nozze anche due sacchi a pelo.

Silvia, una vita difficile e tanti problemi di salute, ha indossato un abito rosa, Alessandro, che di anni ne ha 53 anni, si arrangiava con lavoretti saltuari, ha sfoggiato un completo grigio e cravatta. "Il mio vestito me l'ha regalato Alessandro - ha raccontato Silvia alla stampa locale - Il suo gli è stato donato dal custode del dormitorio. Abbiamo usato come fedi l'anello di fidanzamento che mi aveva regalato dieci anni fa e un anello che gli ha dato un amico". 

A far da testimoni sono stati due amici senzatetto. I City Angels, i responsabili della Caritas e gli operatori della Croce Rossa hanno invece preparato la festa: come regalo di nozze hanno scelto due nuovi sacchi a pelo, oltre a varie confezioni di biscotti e caramelle. 

Quando i due si sono incontrati, Silvia era spesso per la strada, ma viveva ancora con la famiglia. "Ci siamo conosciuti nel febbraio del 2010 - racconta - Io ero su una panchina di piazza Vittoria a Como, lui mi ha fissata dieci minuti. Ad aprile mi ha offerto l'ombrello perché minacciava pioggia. Mi ha insegnato che dimostrare affetto e amore non è un male. Non ero abituata a farlo, essendo cresciuta senza abbracci ed espressioni di affetto". Lo sposo invece ha detto: "Di lei mi piace tutto, anche se ha un bel caratterino". 

Silvia e Alessandro vivono da dicembre nel dormitorio Emergenza freddo della Caritas, che li aveva portati lì dopo averli trovati sotto i portici della basilica del Crocifisso. Ma fra poco torneranno all'aperto, perché Como non ha un dormitorio fisso, quello della Caritas è stagionale. 

 

"Ci sono tante persone benestanti che potrebbero aiutare i senzatetto a non tornare in strada, dando un'opportunità di lavoro e mettendo a disposizione un posto dove andare a dormire. Quando il dormitorio chiuderà torneremo tutti per strada. Io sono malata, ma non sono sola; io e Ale ci sosteniamo a vicenda. Siamo preoccupati per gli altri. Al dormitorio ci sono anziani con più di 70 anni, alcuni anche con malattie gravi. Qualcuno si metta la mano sul cuore e aiuti noi senzatetto", è l'appello di Silvia.

 

Un futuro incerto il loro, ma, assicura Alessandro, "Silvia può essere certa che qualsiasi cosa succeda saremo sempre uniti". "Una promessa me l'ha fatta - ricorda la sposa - Visto che lui mi ha rubato il cuore, mi ha assicurato che lo custodirà con cura perché se prova a romperlo io muoio".