Nel processo conclusosi oggi in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato e la compravendita del Palazzo di Londra, il Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone, a latere Venerando Marano e Carlo Bonzano, ha emesso in tutto condanne per 37 anni e un mese di reclusione complessivi: unico imputato assolto fra i dieci del processo è mons. Mauro Carlino, ex segretario personale del cardinale Angelo Becciu, ex funzionario dell'Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato e oggi semplice parroco nella diocesi di Lecce.

Queste le condanne emesse oggi dal Tribunale: René Bruelhart e Tommaso Di Ruzza, ex presidente ed ex direttore dell'Aif, l'Autorità antiriciclaggio vaticana, alla pena della multa di 1.750 euro; Enrico Crasso, consulente finanziario della Segreteria di Stato, alla pena di sette anni di reclusione e diecimila euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici; il broker Raffaele Mincione alla pena di cinque anni e sei mesi di reclusione, ottomila euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici; il cardinale Giovanni Angelo Becciu alla pena di cinque anni e sei mei di reclusione, ottomila euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici; Fabrizio Tirabassi, ex funzionario dell'Ufficio amministrativo, alla pena di sette anni sei mesi di reclusione, diecimila euro di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici; l'avvocato Nicola Squillace, previa concessione delle circostanze attenuanti generiche, alla pena - sospesa - di un anno e dieci mesi di reclusione; l'altro broker Gianluigi Torzi alla pena di sei anni di reclusione e seimila euro di multa, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla sottoposizione alla vigilanza speciale per un anno; Cecilia Marogna alla pena di tre anni e nove mesi di reclusione con interdizione temporanea dai pubblici uffici per uguale periodo; la sua società slovena Logsic Humanitarne Dejavnosti D.o.o. alla sanzione pecuniaria di quarantamila euro ed al divieto di contrattare con le autorità pubbliche per due anni.

Inoltre il Tribunale ha ordinato la confisca per equivalente delle somme costituenti corpo dei reati contestati per oltre 166.000.000 di euro complessivi. Gli imputati sono stati infine condannati, in solido tra loro, al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, liquidati complessivamente in oltre 200.000.000,00 di euro.