“Ho preso un tumore molto cattivo, un mesotelioma, che si prende perché si respirano particelle di amianto senza saperlo e una volta liberata nell’aria, la fibra ha un tempo di conservazione lunghissimo e quando si manifesta è troppo tardi”.

A parlare, in collegamento a “Che tempo che fa” è il giornalista 68enne Franco Di Mare, inviato di guerra ed ex direttore di Rai3.

“Questo tubicino che mi corre sul viso è legato a un respiratore automatico – ha detto – e mi permette di respirare in modo forzato , ma anche di essere qui a raccontare Dire che con questo finiscono le speranze non è vero, perché la scienza va sempre avanti. Sono qui a festeggiare una soluzione che potrebbe essere scoperta, speriamo che ci sia una soluzione e che non sia così lontana”.

“Ho avuto una vita bellissima e le memorie che sono piene di vita. Mi dispiace di scoprirlo adesso, ma non è troppo tardi anche se il mio arbitro non ha fischiato ancora”, ha derrp ancora il giornalista.

Alla domanda di Fabio Fazio se c’è un rammarico, Di Mare ha risposto: “”Tutta la Rai, tutti i gruppi dirigenti. Capisco che ci siano ragioni sindacali e legali. Io chiedevo lo stato di servizio, l’elenco di posti dove sono stato per sapere cosa si potrebbe fare. Non riecso a capire l’assenza sul piano umano, persone a cui davo del tu che si sono negate al telefono. Trovo un solo aggettivo: è ripugnante”, ha detto il giornalista.