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Mentre si attende il rimpatrio dalla Germania di Filippo Turetta, accusato di aver sequestrato e ucciso a coltellate la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, ritrovata cadavere lo scorso sabato, 18 novembre, e per cui è stato arrestato, si fa strada l’ipotesi di una seconda indagine.
Come riporta Il Messaggero, l’unico testimone dell’aggressione e del sequestro di Giulia da parte di Turetta, avvenuta in un parcheggio a 150 metri da casa della 22enne a Vigonovo la serata dell’11 novembre, chiamò il 112 alle 23:18, ma “non ci fu sul posto nessun sopralluogo delle forze dell’ordine”. “L’ha trascinata dentro l’auto e sono ripartiti”, ha spiegato poi l’uomo.
Il motivo, come spiegano i Carabinieri in una nota, è che la telefonata arrivata al 112 parlava di “una lite tra due persone che erano già risalite in auto e si erano allontanate”. Inoltre il testimone “non era riuscito ad annotare la targa” e in quel momento “c’erano altri interventi in atto da parte delle pattuglie”,
Si parla quindi di una segnalazione troppo generica da parte del supertestimone, che avrebbe chiamato sia la Stazione di Padova che quella di Chioggia.