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Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, sul palco del Forum Piccola Industria di Confindustria ha affermato che il Governo è al lavoro per tagliare il costo del lavoro. Nello specifico ha spiegato come il taglio del cuneo fiscale avverrà gradualmente e sarà per due terzi per il lavoratore e un terzo per l’azienda.
LO SCOPO - L’intervento, già indicato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella misura di cinque punti, ha l’obiettivo “di incentivare il lavoro nel nostro Paese aumentando il divario tra chi vive con un sussidio dello Stato e chi vive contribuendo a creare un reddito per la sua famiglia e il suo Paese – e aggiunge - dobbiamo alzare i salari”.
IL COSTO - Per il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, le risorse si possono trovare rimodulando la spesa pubblica. Per quest’ultimo si tratterebbe dell’unico modo "per rimettere soldi in tasca ai lavoratori" soprattutto i dipendenti con i redditi bassi; nello specifico tutti quelli con reddito al di sotto dei 35 mila euro, che di più soffrono il peso dell'inflazione a doppia cifra: per loro arriverebbero almeno 1.200 euro in più l’anno.
Un intervento dal costo rilevante: la proiezione parla di 16 miliardi che si reperibili rivedendo gli oltre mille miliardi di spesa pubblica annua: "Riconfigurare il 4-5%" significa avere a disposizione 50-60 miliardi di risorse per fare anche questo intervento, ha sostenuto Bonomi.
DA QUANDO AUMENTERANNO GLI STIPENDI? - Non si ha una data certa di tale provvedimento. Infatti, il ministro Urso, intervistato successivamente dai quotidiani Il Messaggero e Il Fatto Quotidiano ha affermato: “Troveremo i soldi per tagliare il cuneo fiscale nel corso della legislatura, ora acceleriamo sul Pnrr e le semplificazioni per dare sprint alle aziende, creare lavoro, difendere le filiere strategiche – e ha specificato che - Tagliare il cuneo fiscale di cinque punti è un obiettivo di legislatura. Opereremo gradualmente in modo costante".
A sottolineare la grave situazione economica delle famiglie italiane a fronte della forte inflazione, al forum, è intervenuto anche il presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni: “In Italia il lavoro è tassato come fosse un bene di lusso. Di fronte al ritorno violento dell’inflazione - ha detto - mai come oggi è opportuno procedere al taglio del cuneo fiscale, lasciando da subito più soldi nelle tasche delle famiglie: 1.200 euro in più a redditi sotto i 35.000 euro, grazie a un taglio del 5%, un provvedimento da 16 miliardi di euro”