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Paolo Gentiloni, Ministro degli Esteri dimissionario del Governo Renzi, è stato convocato in Quirinale da Mattarella per le 12.30. Lo ha fatto sapere l'ufficio stampa del Colle con una nota ufficiale.
Il presidente della Repubblica, oggi, annuncerà come intende risolvere la crisi di Governo che ha seguito il referendum costituzionale del 4 dicembre. E' facile, a questo punto, prevedere che proprio Gentiloni riceverà dal presidente il mandato per formare un nuovo governo.
Matteo Renzi, nella notte, ha postato un lungo messaggio sulla sua pagina Facebook: "Torno a Pontassieve, come tutti i fine settimana. Entro in casa, dormono tutti. Il gesto dolce e automatico di rimboccare le coperte ai figli, un'occhiata alla posta cartacea arrivata in settimana tanto ormai con internet sono solo bollette, il silenzio della famiglia che riposa. Tutto come sempre, insomma. Solo che stavolta è diverso".
"Con me arrivano scatoloni, libri, vestiti, appunti. Ho chiuso l'alloggio del terzo piano di Palazzo Chigi. Torno a casa davvero. Sono stati mille giorni di governo fantastici. Qualche commentatore maramaldo di queste ore finge di non vedere l'elenco impressionante delle riforme che abbiamo realizzato, dal lavoro ai diritti, dal sociale alle tasse, dall'innovazione alle infrastrutture, dalla cultura alla giustizia. Certo c'è l'amaro in bocca per ciò che non ha funzionato. E soprattutto tanta delusione per la riforma costituzionale. Un giorno sarà chiaro che quella riforma serviva all'Italia, non al Governo e che non c'era nessuna deriva autoritaria".
"Ma quando il popolo parla, punto. Si ascolta e si prende atto. Io mi sono dimesso. Sul serio. Non per finta. In un Paese in cui le dimissioni si annunciano, io le ho date. Ho mantenuto l'impegno".
"Torno semplice cittadino. Non ho paracadute. Non ho un seggio parlamentare, non ho uno stipendio, non ho un vitalizio, non ho l'immunità. Riparto da capo, come è giusto che sia. La politica per me è servire il Paese, non servirsene".
"Ho sofferto a chiudere gli scatoloni ieri notte, non me ne vergogno: non sono un robot. Ai milioni di italiani che vogliono un futuro di idee e speranze per il nostro Paese dico che non ci stancheremo di riprovare e ripartire. Noi siamo quelli che ci provano davvero. Che quando perdono non danno la