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"Sembra quasi che certe battaglie siano fatte appositamente dal Pd per fare un regalo alla nuova premier". Così Matteo Renzi nella enews. "Noi non le faremo regali, ma non le faremo mai aggressioni personali. O peggio ancora verso la sua famiglia. Perché noi crediamo nella civiltà del confronto e della democrazia. E non attaccheremo mai genitori o figli dei nostri avversari. Chissà che prendendo esempio dal nostro stile non imparino a farlo anche gli altri, in primis i partiti di centrodestra. C’è bisogno di più rispetto reciproco, se vogliamo difendere la democrazia".
"Il governo Meloni è nel pieno dei suoi poteri, avendo ottenuto la fiducia in entrambe le camere. Noi siamo all’opposizione e lo abbiamo detto in modo molto chiaro", ha sottolineato nella enews dove ha postato il link al suo intervento in Senato, aggiungendo: "Grazie a chi mi ha scritto di averlo apprezzato e grazie a chi mi ha criticato: sempre bello leggervi".
"Ho detto alla Meloni perché non la pensiamo come lei su molti argomenti. Lei è quella che ha portato in Parlamento chi diceva che con la cultura non si mangia e noi siamo quelli di 1 euro in cultura, 1 euro in sicurezza. Lei governa con chi ha fatto quota 100, noi facciamo opposizione con chi ha scritto JobsAct e Industria 4.0", ha affermato ancora.
"Ma abbiamo dovuto prendere atto che ci sono due opposizioni diverse - ha scritto ancora - Una opposizione si attacca alle parole e contesta il/la presidente, la sovranità alimentare (che non è sovranismo politico, attenzione, sono due concetti diversi) e soprattutto che contesta il merito. Dire che non si deve portare il merito nella scuola per me è inspiegabile. Tutta la nostra Buona Scuola si basava sul merito. E il contrario di merito non è uguaglianza. Il contrario di merito è rendita di posizione, non uguaglianza", ha scritto ancora.
"Ma se vi danno una commissione di quelle che spettano all’opposizione passate in maggioranza? Ovviamente no. Ci sono delle commissioni che devono essere guidate dall’opposizione", ha affermato Renzi.
"Il Pd e i Cinque Stelle le vogliono tutte per loro. E dicono che se la maggioranza vota come Presidente uno del Pd o uno dei Cinque Stelle si chiama rispetto delle regole. Se invece sarà eletto uno del Terzo Polo si chiama inciucio. Se sono presidenze che spettano all’opposizione, devono essere assegnate a persone che stanno all’opposizione. Dunque è chiaro che anche il Terzo Polo ha il diritto – e persino il dovere – di esprimere delle presidenze. Nessun inciucio, solo il rispetto delle regole. Spiegatelo a chi non ci arriva, spesso perché in malafede. Spesso, non sempre".