Installare una lampadina è un’operazione abbastanza semplice e che richiede poco tempo. Tuttavia, all’atto pratico, quando si tratta di scegliere quale lampadina acquistare, non tutti riescono a comprendere il significato delle varie diciture presenti sulle confezioni o nelle descrizioni degli shop online, dovendosi rivolgere a un commesso, o peggio finendo per scegliere un oggetto non adatto alle proprie esigenze.

D’altra parte oggi esiste una vasta gamma di lampadine di forme, colori e con attacchi diversi a seconda della lampada che si possiede, e che si adattano maggiormente ad un ambiente o ad un altro. Una delle scelte che maggiormente mette in difficoltà chi si appresta ad acquistare un lampadina, è generalmente quella del tipo di attacco di cui necessità la propria lampada.

Gli attacchi delle lampadine più diffusi

È necessario premettere che tutte le lampadine per funzionare hanno bisogno di collegarsi ad una fonte di energia elettrica. Per fare ciò, in particolare, la base della lampadina deve essere collegata ad una fonte di energia, tramite un componente denominato “attacco”.

La produzione di diversi generi di lampadine con caratteristiche sempre più specifiche, ha fatto sì che oggi esistano diversi generi di attacco.

Gli attacchi più diffusi per l’uso domestico in Italia, ad esempio, sono quelli delle lampadine LED E14, ed E27.

In queste lampadine con la dicitura “E” si indica il tipo di attacco, ossia quello “a vite”. L’attacco a vite è molto diffuso, e viene indicato con la lettera “E” perché fu brevettato da Thomas Edison (per questo motivo venne chiamato appunto “attacco Edison”). Il numero che segue la lettera “E” invece, indica il diametro della vite. Quindi, nel caso delle Lampadine a LED E14 ad esempio, si avrà una lampadina con attacco a vite e da 14mm di diametro.

Ma l’attacco a vite non è ovviamente l’unico tipo esistente, ed un discorso diverso deve essere fatto per faretti e altri tipi di lampade, che spesso per funzionare richiedono diversi generi di attacco.

Attacchi di altri tipi di lampade

Tra gli attacchi più comuni utilizzati per l’installazione di lampadine molto piccole ci sono gli attacchi G9 e G4/GU4, che sono attacchi molto simili fra loro. In particolare, sono costituiti da 2 piccoli pin che basta sfilare o inserire con la pressione delle dita. L’unica differenza tra i due attacchi sta nella grandezza dei pin, che negli attacchi G4/GU4 sono più piccoli. Questi attacchi sono utilizzati soprattutto per i faretti di piccole dimensioni, le lampade alogene, ad incandescenza e per porta faretti.

Per i faretti è poi molto diffuso anche l’attacco GU10. Le lampadine che hanno questo tipo di attacco sono molto semplici da installare. Hanno infatti alla base due connettori che si inseriscono in degli appositi fori, e basta fare girare un po' la lampadina per fissarla nel portalampada.

Per i fari di media grandezza, tra gli attacchi più utilizzati c’è il tipo G53 (anche denominato AR111), che si trova spesso sulle lampade multi LED. Questo attacco è costituito da due lamelle poste a distanza l’una dall’altra.

Nei faretti di grandi dimensioni (come ad esempio quelli che illuminano i campi di calcio) invece sono spesso utilizzati gli attacchi R7S. Questo tipo di attacchi sono composti da 2 connettori posti alle estremità, che per essere inseriti necessitano di una semplice pressione delle dita.

Quelli appena descritti sono gli attacchi più diffusi in commercio e utilizzati. In ogni caso, per essere certi di scegliere l’attacco più adeguato alle proprie esigenze, la cosa migliore da fare è sempre dare un’occhiata alla tipologia di attacco indicato sul porta lampada, che di solito viene riportato con una sigla ben precisa.