PHOTO
“Mi sono sentita umiliata e ho voluto raccontare cosa mi era successo e moltissime mi hanno scritto, raccontandomi esperienze simili e anche peggiori della mia”.
Linfa Feki, in arte LNDFK, musicista emergente 33enne italo tunisina, ha raccontato attraverso i propri canali social la sua esperienza, che si è rivelata terribile, con l’aborto, rivelando poi dettagli del suo incubo in un’intervista al Corriere della Sera.
“Tre mesi fa ho abortito. Alcune donne per accedere all'IVG legittimamente devono andare fuori regione – ha esordito nel suo post su Instagram Linda - La percentuale di personale sanitario obiettore di coscienza è altissima in questo preciso periodo storico".
“Ho iniziato la procedura all'ospedale San Paolo: il ginecologo che mi ha visitato è partito chiedendomi se avessi un partner e quale lavoro facesse. Nessuno ha chiesto il mio nome. Nessuno ha chiesto di verificare il mio documento per accertarsi che non fossi minorenne – ha specificato la musicista - Ha aggiunto all'ecografia due settimane a quelle effettive, a voce ne ha aggiunte due e per iscritto ne ha aggiunta un'altra ancora, invitandomi a riflettere sul fatto che essendo arrivati così avanti significava che volessimo tenerlo. Non mi tornava il conto. Ho fatto alcuni calcoli e gli ho comunicato che c'era un errore e lui mi ha fatto intendere che forse stavo confondendo il partner, o che avevo calcolato male perché "lo dice la macchina" non lui. Quando gli ho chiesto di firmare l'ecografia si è rifiutato. Ho deciso di ripetere l'ecografia da un ginecologo privato”
Poi Linda racconta di essersi recata al Cardarelli, dove “la ginecologa decide per l’intervento nonostante ci fossero le condizioni per accedere all’IVG con farmaco e mi mettono con altre due donne proprio di fronte alle partorienti”, ha detto la musicista.
“Quando ho chiesto all’infermiera di staccarmi la flebo, mi ha detto di no perché era un’obiettrice”, ha specificato poi Linda – Alla fine dell’operazione, il personale medico ha tenuto a ribadire che, dal momento in cui la pratica era risultata così dolorosa, ci avrei dovuto pensare bene la prossima volta e stare attenta, è stato brutale, hanno fatto di tutto per farmi sentire in colpa”.