Quando si parla di Rivoluzione Digitale si fa riferimento a tutta quella serie di innovazioni che, nell’ultimo ventennio, hanno radicalmente stravolto la vita degli esseri umani. Internet, oggi un mezzo, stando ad AGCOM, appannaggio di oltre 42,5 milioni di utenti giornalieri, ha fatto il resto. Una rivoluzione, questa di cui sopra, con delle precise tappe e con dei momenti topici che ne hanno scandito la portata innovativa e radicalmente diversa rispetto al passato. Nel 1994, per esempio, è un po’ l’anno zero: la comparsa del primo smartphone assoluto con schermo touch. Da lì è cambiato tutto, nella vita dell’uomo. Nel 2007 Steve Jobs ha fatto il resto: think different, diceva, migliora e rendi indispensabile quel che già esiste: ed ecco la comparsa del primo iPhone della storia. Oggi, nel 2019, la terza tappa topica della rivoluzione: i big data. 

Di cosa si tratta? Difficile da spiegare in poche parole ma potrebbero descriversi come grossi contenitori di dati, molto più ampi dei normali database, non solo elaboratori di dati e analisi ma essi stessi produttori e fabbricatori. Utilissimi per chi coi dati lavora. In particolare, per le aziende. Tra queste, l’industria dei casinò online AAMS italiana che dei big data si serve per migliorare offerte e prodotti.

Tramite i big data, per esempio, è possibile anche capire come sia cambiato il rapporto dell’uomo con la realtà che lo circonda: ad esempio, un giocatore avvezzo ai casinò games, come si collega? Desktop? Cellulare? Pc? Smartphone?

Di conseguenza, coi big data, una società di gaming può anche sapere il suo trend sul mercato e ad uno spettatore può essere possibile, grazie alle analisi e alle elaborazioni di dati, anche stabilire quale sia il miglior casinò online presente online. Il che vuol dire avere un grosso vantaggio, nel vastissimo universo del circuito AAMS per quel che riguarda l’Italia. Ma anche, ancora, stabilire quale sia l’operatore prescelto dagli utenti, per esempio. 

A questo proposito, incrociando i dati provenienti dalla rete mobile Agcom, è venuto fuori che l’utente medio sceglie TIM come operatore di telefonia mobile con cui abbonarsi ad una piattaforma di casinò games o scommesse sportive. Tim ha infatti il 30,7 della quota mercato: Telecom stravince su Wind, Tre e Vodafone che invece chiudono a parimerito a 29,2. Nel frattempo, si assiste alla crescita degli operatori virtuali, con Iliad che nei primi mesi in Italia si è saputa conquistare il 2.7% della porzione di mercato. Continua a ritmi alti anche la crescita della larga banda mobile, dato che a fine 2018 il 70% circa delle linee “human” hanno raccolto traffico dati, il cui consumo medio unitario è stimabile in 4,27 GB/mese, comunque in crescita del 55,6% rispetto a dicembre 2017.

Per quel che riguarda invece la connessione, c’è un calo del 58% da rete fissa in rame, mentre cresce a dismisura la connessione via fibra ottica. Per gli accessi broadband e ultrabroadband Tim stravince ancora, essendo l’operatore praticamente fisso per i giocatori d’azzardo, col 43,9%, mentre Vodafone è nell’abisso al 15,8% e Fastweb e Wind Tre chiudono tutte tra il 14 e il 15%. Qualitativamente le linee desktop e mobile sono migliorate a dismisura, grazie anche al miglioramento delle tecnologie presenti sui siti internet. Altre innovazioni, come il 4K e HD, richiedono grossa stabilità e miglioramenti della linea, su cui operatori fissi e mobili di telefonia hanno investito per incrementare la velocità delle linee e l'infrastruttura delle reti che gestiscono la connessione ad internet