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Torture, lesioni aggravate, peculato, rifiuto e omissione di atti di ufficio e falso ideologico in atto pubblico. Sono i reati di cui sono accusati 5 poliziotti a Verona, attualmente agli arresti domiciliari.
Le indagini, condotte per otto mesi dalla Squadra Mobile, hanno riguardato comportamenti sfociati, secondo le accuse, anche in atti gravemente lesivi della dignità delle persone sottoposte ad accertamenti di polizia.
Le testimonianze di alcune delle vittime degli agenti accusati sono scioccanti. Tra queste, come informa Leggo, vi è quella del 56enne romeno Nicolae Daju, che ha rivelato di essere stato “trascinato come uno straccio per pulire l'urina nella cella della Questura”.
L'uomo, intervistato da La Repubblica, ha raccontato tutto ciò che ha subito: “Mi trovavo al bar Primo Kilometro, in zona Fiera – dice il 56enne - Ero con un amico, stavamo bevendo una birra e un caffè. Improvvisamente è arrivata una macchina della polizia, sono scesi due agenti, sono venuti subito da noi. E ci hanno chiesto i documenti”.
“Ma prima di farmi entrare all’interno mi hanno spruzzato in faccia lo spray urticante”, sottolineando che gli agenti lo avessero fatto “senza motivo. Non avevo fatto niente”.
“Ringrazio la procura della Repubblica di Verona per la fiducia accordata alla Polizia di Stato nel delegare alla locale Squadra Mobile le indagini riguardanti gli operatori appartenenti alla stessa questura. La levatura morale della nostra amministrazione ci consente di affrontare questo momento con la dignità e la compostezza di sempre”. Lo ha dichiarato, in relazione al procedimento penale a carico di appartenenti alla Questura di Verona, il capo della Polizia-direttore generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Pisani. Lo riporta La Stampa.