PHOTO
Si sta allargando ormai a vista d’occhio la preparazione e la commercializzazione di cibi a base di farina di grillo. In Italia, dopo l’hamburger a Milano e il pane a Torino, da circa una settimana, in qualche bar si può gustare infatti il primo croissant fatto con farina di grillo.
“Una sperimentazione partita nel mio bistrot di Parma, non a Reggio Emilia, come è stato erroneamente detto nei giorni scorsi” precisa il titolare a Repubblica.
Anche Sardegna Live aveva parlato del primo croissant a base di farina di grillo a Reggio Emilia, invece è proprio Parma la città della sperimentazione di colazioni alternative.
Il curioso prodotto da forno sta suscitando parecchia curiosità tra gli abitanti e i turisti. Assieme all’entusiasmo, la farina di grillo non smette di far parlare di se anche in vena polemica. Sono tantissimi, infatti, gli utenti restii ad assaggiarla asserendo che non abbandoneranno mai i cibi “tradizionali” per quelli a base di insetti.
“La reazione dei clienti è la stessa di quando arrivarono i primi cornetti vegani. Prima non li volevano, ora li apprezzano” ha detto il titolare del locale di Parma a Repubblica.
Ma di cosa sanno queste brioche nuove di zecca?
A svelarlo è l’imprenditore: “L’odore della farina di grillo ha un sentore di fieno, infatti ho preferito non correggere il sapore. Una volta cotti, i croissant sanno di brioche integrali. Se non sai che stai mangiando una brioche alla farina di grillo, diresti che stai mangiando una brioche integrale”.
Il titolare spiega a Repubblica che il cornetto viene servito vuoto perché chi lo ordina ne vuole sentire il sapore al naturale.
Considerato il prezzo più alto della farina di grillo rispetto a a quella di grano, il croissant costa 2 euro, circa 50 centesimi in più di quello tradizionale.
“Sono sicuro che questa farina verrà utilizzata tantissimo in futuro” conclude il proprietario del bar di Parma.