Gli agenti del Corpo forestale trentino nel corso della notte hanno eseguito il decreto firmato venerdì scorso dal presidente della Provincia autonoma di Trento provvedendo all’abbattimento dell'orso M91.

Come comunicato dalla Provincia di Trento, l'operazione è stata condotta all'interno del territorio del comune di Sporminore e si inserisce nell'ambito di quanto prevede la legge provinciale 9/2018 ai fini di "assicurare la tutela della sicurezza e dell'incolumità pubblica.

"Tutto secondo la norma, era un esemplare con comportamenti pericolosi, la scelta di abbatterlo è avvenuta dopo il monitoraggio con il radiocollare, in ottobre" ha dichiarato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.

Secondo la Provincia era necessario in base alle previsioni del Pacobace (Piano Interregionale per la Conservazione dell'Orso Bruno sulle Alpi Centro - Orientali): M91, nell'aprile scorso, era stato segnalato per aver seguito a lungo una persona nella zona di Molveno, sull'altopiano della Paganella; successivamente, in estate ed autunno, era entrato ripetutamente nei centri abitati. Di qui la classificazione di pericolosità stando al Pacobace, una decisione assunta “per scongiurare l'evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravita rispetto a quelli già registrati".

L’abbattimento dell’orso ha provocato la dura reazione degli ambientalisti. “Quanto avvenuto questa notte è l'ennesima dimostrazione dell'ossessione dei politici trentini per gli orsi: per chi ama gli animali e passa la propria vita a difenderli e per la stragrande maggioranza degli italiani che è contraria alla loro uccisione tutto ciò è inaccettabile!", ha dichiarato Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente.

“Ancora una volta come nei precedenti casi di M90 e KJ1 - ha aggiunto Brambilla - il presidente Maurizio Fugatti e la sua giunta hanno agito d'imperio, abbattendo M91 poche ore dopo l'emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso. Si tratta di una prassi inaccettabile che deve finire una volta per tutte. Come prima firmataria della legge Brambilla che, finalmente, punisce severamente chi maltratta, uccide, o fa del male agli animali ritengo del tutto inaccettabile che, in questi casi, siano proprio le istituzioni a dare il cattivo esempio: gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato e come tali vanno tutelati, non ammazzati. Tanto più che ci sono metodi incruenti per gestirli, come l'installazione di cassonetti anti-orso, la creazione di aree protette, corridoi faunistici e adeguata segnaletica: azioni che la Provincia di Trento, colpevolmente, non ha mai attuato adeguatamente. Con la nostra Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente procederemo con tutte le azioni possibili in sede giudiziaria”.