Da febbraio a oggi in Veneto in 4.213 fra medici, infermieri, tecnici di laboratorio e operatori sociosanitari hanno rifiutato l’assunzione per non lavorare in reparti Covid.

Patrizia Simonato, direttore generale di Azienda Zero, l’ente di raccordo del sistema sanitario regionale del Veneto, ha provato a spiegare cosa succede: "Non manca la volontà di assumere - ha chiarito -. Ciò che manca è la disponibilità di medici e personale sanitario in genere, soprattutto nelle specialità che più servono contro il Covid, ossia personale di pronto soccorso e di anestesia e rianimazione. Quando li troviamo spesso rifiutano di firmare il contratto quando scoprono di essere destinati a reparti di trincea contro il virus".

Dall'inizio della pandemia la Regione Veneto ha assunto 2.954 professionisti della sanità, tra cui 1.182 medici e il resto infermieri, assistenti, operatori socio sanitari. "Nell’area della libera professione abbiamo avuto questa amara sorpresa, con 4.213 domante pervenute, accolte e poi cestinate per non gradimento della destinazione", continua Simonato.

"A luglio - spiegano alla Regione Veneto -, sono stati messi a bando 128 posti in pronto soccorso ma, alla fine, sono stati assunti 14 medici specializzati e 25 specializzandi. A dicembre altro bando per 107 posti: assunti 14 specializzati e 39 specializzandi. Non aiutano le regole che normano il sistema sanitario nazionale. La legge vieta infatti alle Usl di assumere laureati e abilitati che non siano specializzati o specializzandi".