PHOTO
Già il giorno precedente all’incidente a Casal Palocco gli amici che erano in auto con Matteo Di Pietro lo avevano invitato ad andare piano. E’ quanto emerge da una testimonianza contenuta nell’ordinanza con cui il gip di Roma Angela Gerardi nei giorni scorsi ha disposto gli arresti domiciliari per Matteo Di Pietro, il giovane indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni che era alla guida del suv Lamborghini coinvolto nell’incidente in cui ha perso la vita il piccolo Manuel di 5 anni.
“Ero seduto sul sedile centrale posteriore, non guardavo la strada perché avevo in mano la telecamera e mi stavo riprendendo, mentre rivolgevo domande a chi era con me del tipo: ‘A chi piace questa macchina? Ci sei mai salita?’. E una volta finita di registrare la scena, rivolto a Matteo gli ho chiesto di andare piano”, ha raccontato agli inquirenti uno dei ragazzi che viaggiava a bordo del suv.
“Ho avuto la percezione che stesse andando veloce; ne avevo avuto la certezza una volta vista la Smart. Anche un altro di noi si era raccomandato con Matteo di andare piano sia pochi minuti prima dell'incidente, sia nei giorni precedenti. Al momento dell’incidente - ha sostanzialmente riferito - stavo registrando con la telecamera piccola, mentre un altro amico stava utilizzando quella più grande. Matteo sapeva di essere ripreso all'interno dell'auto, ma non interagiva con la telecamera”.