Un'auto, una casa e vestiti, successivamente, la morte e un lascito testamentario di oltre 10 milioni di euro. Si tratta dei regali che un'insegnante di 59 anni ha voluto lasciare al suo amante, un assicuratore di 57 anni, sposato e padre di tre figli. Un amore, come riporta oggi La Stampa, che avrebbe letteralmente consumato la donna, intrappolata in un'attesa eterna alimentata dalle promesse dell'uomo: "Il nostro momento arriverà, prima o poi".

Secondo quanto affermato dalla pm e dalla procuratrice generale, l'accusa si focalizzava sull'abuso di una persona vulnerabile anziché sull'amore autentico. Nonostante ciò, come evidenziato dal quotidiano, alla fine l'assicuratore è stato assolto.

Il caso è finito in tribunale e l'aspra contesa giudiziaria tra l'accusa e la difesa si è concentrata sull'analisi dell'amore e sul delicato confine tra l'innamoramento e la capacità di prendersi cura di se stessi. Secondo il parere dello psichiatra Maurizio Desana, si trattava di un "forte sbilanciamento nella relazione" e che il forte sentimento dell'insegnante fosse alimentato più dalla fantasia che da azioni concrete e parole da parte del suo amante.

"Avrei voluto un po’ di coccole. Ma anche oggi abbiamo parlato solo di soldi", sono alcune delle frasi rinvenute sul diario della donna. Il parere del consulente legale della difesa, il professor Franco Freilone, diverge da quanto espresso dallo psichiatra, sostenendo che i rischi sono parte integrante di una relazione sentimentale e che l'insegnante in questione non era soggetta a manipolazioni, ma semplicemente attratta. Questo punto di vista è stato condiviso dai giudici, i quali hanno portato alla completa assoluzione dell'assicuratore.