"L'aggiornamento sui dati di oggi non va bene , con 34.500 casi, non è un buon segnale anche perché la percentuale di tamponi positivi supera il 10%. Anche i decessi 445, sono molti. Circa 220 mila tamponi, 99 in terapia intensiva. Nei giorni scorsi la situazione sembrava essersi stabilizzata pur tenendo conto della variabilita quotidiana ma il dato di oggi ci dice che sembra che globalmente ancora il virus corre e frenarlo è necessario". Lo ha dichiarato il direttore Prevenzione Gianni Rezza, durante la conferenza stampa del ministero della Salute.

I pazienti in terapia intensiva sono 2.391, 99 più di mercoledì. Secondo i dati del ministero della Salute sono 472.348 gli attualmente positivi (+29.113 rispetto a ieri). Di questi 23.256 sono ricoverati nei reparti ordinari (+1.140) e 446.701 in isolamento domiciliare, con un incremento di 27.874 nelle ultime 24 ore. I dimessi e i guariti, infine, sono complessivamente 312.339, 4.961 più di mercoledì.

"Si lavora su indicatori come incidenza, Rt, occupazione posti letto: se c'è un regione con apparentemente pochi casi e ha alta occupazione terapie intensive, quella è una regione in sofferenza . Sono dati che vanno letti nella loro interezza. Dati che fanno riferimento a incidenza, Rt e resilienza", ha affermato Rezza, sottolineando che dopo 14 giorni ci potrà essere una descalation per le regioni. Al contempo, se nella prossima cabina di regia si registrassero situazioni diverse, altre regioni potrebbero diventare rosse. C'è poi  la possibilità di fare zone rosse anche in una regione che non è rossa. "Con la cabina di regia il dialogo è costante e sono al suo interno rappresentate tutte le Regioni. E' una struttura tecnica che ha rappresentanti indicati dalla Conferenza delle Regioni". E' quanto ha dichiarato il direttore Prevenzione del dicastero della Salute Gianni Rezza alla conferenza stampa al ministero. "Ringrazio tutti i colleghi delle Regioni - ha aggiunto - e gli altri per la costante, serrata e quotidiana collaborazione".