Per lui, sposato, era diventato ormai esasperante impossibile gestire due vite parallele e le innumerevoli menzogne che raccontava. Ecco perché Giuseppe Cappello avrebbe ucciso la 27enne Kristina Gallo, sua presunta amante.

Secondo i carabinieri è questo il movente del presunto femminicidio della giovane, trovata senza vita il 26 marzo 2019 nel suo appartamento, nuda e con le gambe sotto al letto. La notizia è stata riportata da Leggo.

Il 44enne avrebbe ucciso Kristina, con cui aveva una relazione all’insaputa della moglie. Il caso di cronaca fu inizialmente archiviato nel 2019 come “morte naturale”, ma è stato riaperto da successive indagini che hanno portato all'arresto di Cappello, a luglio 2022. Lui si è sempre proclamato innocente.

Gli investigatori hanno ricostruito il rapporto tra i due che appare del tutto tossico. Secondo le indagini, Kristina durante gli anni di relazione è stata “minacciata, picchiata e soggiogata” da Cappello “che l'ha trascinata in un baratro di ozio, droga e isolamento”. “A causa di Cappello e della sua gelosia ossessiva - scrivono i carabinieri - aveva perso il lavoro, non aveva amicizie, e si era allontanata dalla sua famiglia e persino dalla figlia di soli sette anni”.