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Non è solo l'università italiana a navigare in una fortissima crisi, ma anche i suoi studenti: il tasso di disoccupazione giovanile resta vicino al 40% e per gli studenti meno qualificati la battaglia sembra ancora più dura.
In altre parole, chi si limita al conseguimento di una laurea breve è destinato, nella maggior parte dei casi, ad entrare nel mondo della disoccupazione.
Nonostante la laurea triennale sia comunque un traguardo che merita grande rispetto, non basta per poter entrare con successo nel mercato del lavoro: le aziende, spinte anche dalla crisi, ricercano sempre più spesso personale specializzato e dotato di qualifiche migliori.
Questo spinge chi è in possesso di una laurea breve ai margini del mercato occupazionale, non consentendogli di trovare un posto di lavoro. La laurea breve risulta essere molto meno competitiva sul mercato del lavoro, sopratutto se si parla di professioni che comportano un alto livello di responsabilità, con circa 1 studente su 4 che rischia di non trovare un'occupazione dopo aver frequentato il primo ciclo di studi universitari. Se la situazione è stata in qualche modo alleviata da provvedimenti come il Jobs Act, che ha fortemente incentivato le assunzioni, il problema si ripresenterà tra tre anni, quando gli sgravi fiscali saranno terminati e i posti di lavoro saranno nuovamente a rischio.
La situazione, però, è molto diversa rispetto alla precedente: chi decide di conseguire una laurea magistrale ha comunque molte più possibilità di trovare un'occupazione soddisfacente nel mercato del lavoro.
In questo senso, il consiglio è di scegliere una laurea magistrale da un ateneo di qualità che abbia collegamenti con il mercato di lavoro e un'alta reputazione tra le aziende. Ultimamente è cresciuta anche la stima verso gli atenei telematici, un'opzione alternativa che sceglie sempre di più una buona parte degli studenti.
Il conseguimento di una laurea magistrale online presso un ateneo telematico come l'università Unicusano, regolarmente riconosciuta dal Miur, è in linea con l'evoluzione tecnologica che sta affrontando la nostra società. Date le difficoltà generali in cui versa il nostro Paese, laurearsi in un corso magistrale all'avanguardia rappresenta comunque il primo vero passo verso il reperimento di un'occupazione.
La difficoltà che incontrano i laureati nel trovare un lavoro ha dei riflessi negativi anche sulle stesse università italiane che, in una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta, sono costrette ad assistere ad un drammatico calo delle immatricolazioni. I motivi sono numerosi: dall'assenza di corsi di studio in linea con le novità che il mercato del lavoro richiede, alla presenza di una classe docente vecchia e sorpassata.
Per non parlare poi delle spese che gli studenti devono affrontare, e che nella maggior parte dei casi portano al conseguimento di un titolo che non offre sbocchi lavorativi concreti. Da questo punto di vista, le università online possono rappresentare un'alternativa più che valida agli atenei.