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"Blocchiamo le strade"; "Saliamo su bus e tram senza biglietti e senza certificato"; E ancora: "Entriamo a gruppi nei locali"
Il popolo dei no pass si prepara a protestare così contro le nuove e più stringenti regole che prevedono, dal 10 gennaio, l'obbligo del super Pass anche per trasporti e locali all'aperto. "Non si molla di un millimetro" è la parola d'ordine che rimbalza sui vari canali Telegram usati dal movimento per comunicare.
Gruppi che raccolgono ancora decine di migliaia di persone. Nonostante qualcuno ricordi che "bisogna fare attenzione a quello che scriviamo perché qui è pieno di infiltrati e siamo controllati" è un continuo susseguirsi di proposte di iniziative, ma anche di richieste di generatori di green pass gratuiti e inviti persino a "spegnere la televisione durante il discorso di fine anno".
C'è anche qualcuno che dice di essere medico e pubblica cure per gli utenti che pensano di aver contratto il virus, "anche solo se avete sintomi, non c'è bisogno di fare il tampone".
La prima chiamata in piazza porta la data del primo gennaio. Da Nord a Sud, l'appuntamento è alle 16, in diverse città. L'attacco al governo Draghi arriva anche da Forza Nuova, il cui fondatore ed ex leader di Terza Posizione Roberto Fiore, in carcere a Firenze dopo l'assalto alla Cgil avvenuto a Roma il 9 ottobre, è in isolamento dopo essere stato in cella con un detenuto positivo. Il gruppo di estrema destra per bocca del suo portavoce, Giuseppe Provenzale, accusa l'esecutivo di agire "come la criminalità organizzata" e invita alla "disobbedienza e alla ribellione ovunque sia possibile", perché con la nuova stretta si "colpisce la libertà di movimento di una parte di italiani e li si condanna alla segregazione".
Anche Marco Liccione, leader dei No Green Pass torinesi, da ieri positivo al Covid, lancia proclami choc. Il 'Masaniello' torinese, come era avvenuto con un post a novembre, accosta di nuovo chi si oppone al certificato verde, agli ebrei perseguitati dai nazisti. "Le ultime decisioni del Governo Draghi - evidenzia Liccione - puntano a discriminare i cittadini, a generare un nuovo Apartheid, a causare una Shoah 2.0. Questa è l'ora della Resistenza h 24". Parole quelle del leader della 'Variante Torinese' che sono finite in un rapporto che la Digos del capoluogo piemontese ha inviato alla Procura perché faccia le valutazioni del caso.