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La rivolta dei pastori ormai ha preso piede anche nel resto d’Italia. Questo fine settimana, dopo Grosseto, i pastori della Tuscia si sono ritrovati a Viterbo per protestare e chiedere, come i colleghi sardi, un prezzo equo del latte ovicaprino che viene pagato troppo poco dai consorzi di lavorazione industriale.
Circa 200 tra pastori e allevatori - molti di origine sarda, provenienti da tutto il Lazio - con l’appoggio della popolazione, del sindaco di Viterbo Giovanni Arena e del senatore Fusco, hanno sversato litri di latte in strada al Riello, a dimostrare che svendere il latte a 60 centesimi equivale a buttarlo.
Immagini Eugenio Deiana