PHOTO
Nella notte di domenica 28 ottobre, alle 3, si passerà dall’ora legale all’ora solare e le lancette degli orologi andranno spostate di un’ora indietro: si dorme un’ora in più.
L'ora solare, però, potrebbe avere i minuti contati. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha proposto infatti di mettere fine all'obbligo del cambio di orario. Ogni Stato, secondo la sua proposta, dovrebbe decidere se adottare l'orario solare tutto l'anno oppure quello legale.
Qualora la proposta venisse approvata sia dal Parlamento che dai Paesi membri, i governi dovranno scegliere dopo il prossimo 31 marzo tra ora legale e ora solare.
L’idea nasce da una consultazione popolare promossa in Germania e accolta dalla Commissione europea.
In realtà, a meno che la Commissione europea non lasci effettivamente la libertà a gruppi di Paesi vicini di sceglier in che orario stare, il 31 marzo 2019 dovrebbe tornare l’ora legale.
LE ORIGINI. Secondo gli storici il primo ad aver teorizzato l'ora legale fu il biologo George Vernon Hudson nel 1895. Fu proprio lui a proporre di spostare le lancette dell'orologio in avanti durante l'estate per usufruire di ore di luce in più, ma la sua idea ricevette poco consenso e venne accantonata fino a quando, nel 1907, il costruttore inglese William Willet la propose come soluzione alla crisi energetica europea durante la Prima guerra mondiale. Così, nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera all'applicazione del progetto, intitolato 'British Summer Time' ('Ora estiva inglese'), basato sullo spostamento delle lancette dell'orologio un'ora in avanti nel periodo estivo. Da quel momento la maggior parte delle nazioni adottò il nuovo 'sistema' fino a quando venne definitivamente regolamentato dalla normativa europea. La direttiva 2000/84/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 gennaio 2001 stabilisce che in tutti i Paesi dell'Unione europea l'ora legale inizia l'ultima domenica di marzo e termina l'ultima domenica di ottobre.