Le start-up sono un nuovissimo modello di innovazione per l’impresa, soprattutto nell’epoca dei personal computer, dei software, di Internet, tutti fattori che hanno fatto da sfondo necessario, nonché da sostegno e da volano a questo particolare tipo di new economy.

Per inquadrare al meglio il termine “start up”, si può pensare al fatto che essa si configura come un’azienda, generalmente di piccole o medie dimensioni, legata al campo dell’innovazione, con un particolare riferimento al settore delle nuove tecnologie.

Per capire al meglio i dati dell’impatto del fenomeno delle start up nel mondo e in Italia, basta infatti guardare alcuni dati a riguardo.

Le start up innovative, alla fine del 2018, secondo i dati diffusi dal Ministero dello sviluppo economico, erano 9.758.

Inoltre:

 

      Le start up innovative, in quel periodo, hanno assorbito una quota di 3 punti percentuali rispetto a tutte le società costituite in tempi recenti, con importanti ipotesi di crescita negli anni a seguire

      L’incidenza di start up è stata variabile da regione a regione in Italia nel periodo di riferimento, con picchi regionali in Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige, e provinciali, concentrati invece nei territori di Trento, Trieste e Ascoli Piceno (6 per cento). 

      Il 34 per cento delle start up è in generale legata alla produzione di software, mentre il 13 per cento è dedicata ai temi dell’innovazione e allo sviluppo.

      Quanto ai lavoratori, la cifra stimata è stata di 53 mila unità e oltre (fine settembre 2018), tra soci e addetti alle società in questione, con una previsione di incremento annuale in merito pari al 27 per cento.

 

Si tratta di dati che fanno ben capire la rilevanza di un nuovo fenomeno, nonché il suo potentissimo slancio verso il futuro.

Come si è detto l’online ha contribuito in modo fondamentale a tale successo, e sta diventando sempre di più il fulcro delle start up innovative.

Quanto ai settori principalmente investiti da questa innovazione d’impresa, sicuramente sono da citare alcuni comparti, tra quelli più vicini al gradimento degli utenti, dall’e-commerce (specialmente nel campo dell’abbigliamento, dell’arredamento e del food), alla distribuzione del cibo a domicilio, passando per i motori semantici di ricerca rispetto a multinazionali nel settore dei trasporti, dei media, e delle banche.

Sì, perché, rispetto a quest’ultimo punto, anche l’economia stessa ha risentito dell’impatto del digitale e, spesso, si tratta di due fenomeni correlati in senso stretto.

Oltre al classico e-commerce e oltre alla modernizzazione degli impianti produttivi e dei canali pubblicitari, Internet ha infatti innovato anche il settore del trading e della finanza.

Addirittura sono nati nuovi ambiti e termini settoriali, come quello delle “criptovalute” (le famose monete alternative digitali quali, ad esempio, i Bitcoin) e dei “CFD”, contratti digitali nell’ambito del trading online; e, sempre non a caso, sono numerosi i siti dedicati che consigliano, ad esempio, quali sono i migliori broker CFD al momento, oppure su cos’altro puntare la propria attenzione e, soprattutto, le proprie risorse.



Alcune start up in voga, per tutti i gusti e per tutti i tipi di utenti

Se le criptovalute rappresentano un’importante ipotesi di cambiamento per il futuro, - come dimostra anche “Libra”, la moneta virtuale finalizzata allo scambio di denaro via app e messaggi, sempre basata su sistemi blockchain - esistono anche delle start up innovative, ideate dalle piccole imprese, con possibili margini di successo e relative ai più svariati campi di applicazione.

Nello specifico, l’Italia si distingue sul campo delle start up, sia a livello di formazione che dal punto di vista della progettazione e applicazione delle stesse: tra quelle più riuscite si citano infatti “BeMyEye”, - app che permette alle aziende di controllare i propri punti di vendita nel mondo -, “Moovenda” - che valorizza il cibo italiano grazie alla pratica del “food delivery”-, e “Casavo”, ovvero il primo instant buyer nello Stivale per quanto concerne la vendita di case online. Da segnalare anche “Busforfun” - pensata per organizzare il trasporto delle persone verso concerti, eventi e luoghi di svago - e “Supermercato24”, ideata invece per garantire servizi di spesa a domicilio.

L’attenzione verso il settore, nonché l’intraprendenza dei giovani, è tale da suscitare l’interesse delle istituzioni e da stimolare la nascita di premi dedicati alle start up, con un occhio particolare, appunto, verso la creatività giovanile, soprattutto in alcuni ambiti importanti, da riscoprire e da innovare, come ad esempio l’agricoltura.