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Stove. Cook stove. Modern kitchen stove with blue flames burning.
Con 43 progetti su centrali a gas per circa 12 GW di nuova potenza, nuovi rigassificatori, nuove condotte per metanodotti e trivellazioni, sono oltre 120 le infrastrutture a fonti fossili in valutazione presso il Ministero della Transizione Ecologica.
Una mappa di Legambiente, intitolata "L'Italia fossile", mostra dati e numeri sugli impianti a fonti inquinanti che hanno procedure autorizzative in attesa di approvazione e sui progetti approvati a partire dal 2020 con verifiche di ottemperanza in corso.
Legambiente denuncia: "L'Italia sempre essere più lanciata verso una transizione energetica basata sul gas fossile, una strategia pericolosa per il clima e la salute pubblica, e inutile in tema di caro energia e indipendenza del Paese".
"Si acceleri su rinnovabili, efficienza, reti, accumuli e sulla legge per eliminare i sussidi alle fonti inquinanti", è la richiesta del presidente, Stefano Ciafani. I volontari di Legambiente scenderanno venerdì in oltre 12 piazze della Penisola per unirsi allo sciopero globale per il clima e per contestare "l'insensata corsa del Paese verso le fonti fossili".
La mappa indica, per esempio, la riconversione a gas della centrale termoelettrica di Monfalcone anche grazie al sussidio economico del Capacity Market che A2A si è aggiudicata per il 2024. Oppure i 15 progetti tra rigassificatori e depositi presentati al Mite per procedure VIA e AIA tra nuove infrastrutture e ammodernamenti di quelli esistenti, ai quali si aggiungono due rigassificatori - Gioia Tauro e Porto Empedocle - e il deposito GNL di Brindisi approvati ma poi mai realizzati e ora tornati in auge.
"Numeri che raccontano bene - per Legambiente - il rischio dipendenza dal gas per i prossimi 25 anni, considerando che il rigassificatore di Ravenna dovrebbe sostare nelle acque marine proprio per tutto questo periodo".
In sintesi, la mappa traccia "un quadro preoccupante su cui, per Legambiente, è fondamentale che la prossima legislatura compia al più presto un cambio di rotta" di fronte a una crisi climatica che sta accelerando il passo, come dimostra anche l'aumento degli eventi meterologici estremi in Italia.
"Purtroppo, il nostro Paese per bilanciare la carenza di gas, che prima arrivava in gran parte dalla Russia, sta scegliendo come soluzione l'utilizzo sempre maggiore delle fonti fossili da altri paesi grazie ai gasdotti e ai rigassificatori. Si tratta di un grave errore che si ripercuoterà anche sul clima.
Le fonti su cui concentrare le risorse pubbliche e private devono essere il sole e il vento", conclude Ciafani, "solo così si potrà far decollare la vera transizione ecologica che serve al Paese, che già oggi garantisce oltre milioni di occupati secondo i dati di Fondazione Symbola e Unioncamere".