Era stato trovato senza vita il 5 aprile 2021 in un’abitazione nel capoluogo piemontese, Ettore Treglia, torinese, che prima di morire aveva scritto un sms all'amante: "Se mi trovano morto è stata mia moglie", facendo finire a processo la vedova. Ma per i giudici è prevalsa l'ipotesi di una morte naturale e sono tanti gli indizi che dimostrano che Treglia raccontasse molte bugieLa notizia è stata riportata da TgCom24.

Secondo le motivazioni della sentenza uscite qualche giorno fa, a uccidere l’uomo potrebbe essere stato un mix di alcol, ansiolitici e cannabis o un problema cardiaco pregresso, ma avrebbe potuto trattarsi anche di un raro caso di "stimolazione vagale".

Principi di civiltà, prima ancora che di diritto, impongono di fronte a un dubbio di tali proporzioni di pronunciare sentenza di assoluzione”. Così la presidente della corte d’assise ha presentato le motivazioni che hanno portato a decretare la non colpevolezza della vedova, precedentemente accusata dell’omicidio del marito, dopo che l’amante di lui aveva mostrato ai carabinieri quel messaggio.

Non risulta essere una persona attendibile – hanno spiegato inoltre i giudici, come riporta TgCom24 - i tanti racconti inducono a ritenere che fosse un uomo propenso a inventare, mentire, ingigantire la realtà e che proprio nella stessa conversazione in cui lanciava le accuse contro la moglie, facesse altre affermazioni palesemente inveritiere”.