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Mother with newborn baby son lying in bed
Una coppia di genitori ha denunciato l’ospedale Fondazione Poliambulanza di Brescia, per un inquietante scambio di neonati e ora chiede il risarcimento danni.
La mamma, assistita dall'avvocato Maria Cristina Tramacere, dopo aver allattato e coccolato una bambina non sua, è ancora sotto shock e non riesce a legare con la sua vera figlia.
Il terribile scambio di neonate avvenne in ottobre, ma tutt’ora la coppia non riesce a darsi pace; fu il marito a sollevare il dubbio che la neonata non fosse la stessa che aveva visto subito dopo il parto.
"Ho partorito all'1.55 e sono stata in sala parto perché non erano disponibili posti letto - ha raccontato la donna a "Il Giorno" - e dovevano aspettare il tampone per il Covid 19. La mattina dopo ho chiesto della bambina e mi hanno risposto che era nel reparto di patologia neonatale e che dopo qualche ora avrei potuto vederla. Quando è arrivato l'esito del tampone ho domandato di poter prendere la piccola al nido e così mi hanno consegnato la mia presunta figlia. Quando mi è stata data erano presenti una dottoressa e un'infermiera. Mi hanno lasciato una culla, che riportava il nome di mia figlia. La bambina indossava gli abiti da me forniti".
Da quel momento e per molte ore successive, questa mamma si è occupata della piccola, allattandola, facendole foto con il cellulare e mostrandole ad amici e parenti.
"La bambina a me affidata non aveva il braccialetto al polso - ha spiegato la mamma -, lo abbiamo trovato nella culla. La cosa che ci ha ulteriormente insospettito è che su di esso c'era il nome di un'altra bimba. La piccola che avevo coccolato con amore e dedizione, nutrito e fatto conoscere ai parenti, non era mia figlia".
L'errore è stato segnalato e denunciato a medici e infermieri e alla neomamma è stata finalmente consegnata la vera figlia. Secondo quanto spiega "Il Giorno", la Fondazione non ha smentito l’accaduto, ma risponderà in sede legale mentre la seconda famiglia coinvolta non avrebbe sporto denuncia.