PHOTO
Il M5s ha espulso l'eurodeputata sarda Giulia Moi per "violazioni dell'articolo 11 dello Statuto e dell'Articolo 3 del Codice Etico". E' questa la motivazione con cui il collegio dei Probiviri ha messo fuori dal Movimento la Moi insieme al collega Marco Valli e ai senatori Saverio De Bonis e Gregorio De Falco. L'annuncio in un post del blog delle Stelle.
Già a febbraio erano circolate voci sulla rottura tra i pentastellati e l'eurodeputata perché non aveva firmato la liberatoria sul trattamento dei dati personali chiesta dal Movimento ai suoi eletti per poter controllare i versamenti dei rimborsi. Una notizia che la stessa Moi aveva smentito precisando di aver inviato la delega per autorizzare la verifica delle sue restituzioni al Fondo del Microcredito.
Poi ad ottobre fonti del M5S al Parlamento europeo avevano reso noto che l'eurodeputata si era autosospesa dopo che le era stata comminata una sanzione per la sua condotta, qualificata come 'molestia psicologica', nei confronti degli assistenti parlamentari. Un provvedimento per il quale l'interessata aveva presentato ricorso. Agli inizi di dicembre Giulia Moi aveva partecipato all'iniziativa dell'eurodeputato della Lega Mario Borghezio, che ogni anno fa arrivare al Parlamento Europeo direttamente da Napoli un presepe artigianale.
MOI, CON SCOMPARSA G. CASALEGGIO E' MORTO ANCHE IL MOVIMENTO - "La notizia della mia espulsione non mi sorprende affatto. Qualcuno tentò di escludermi dal Movimento già a pochissimi mesi dalla mia elezione al Parlamento europeo. Andai anche da Gianroberto Casaleggio, con il quale ho sempre avuto uno splendido rapporto, e già allora fu lui in persona a difendermi da questi frequenti tentativi di espulsione. Purtroppo assieme a Gianroberto, è scomparso anche il Movimento". Lo afferma l'europarlamentare Giulia Moi, espulsa dal M5S.
"Avevo già deciso di autosospendermi per via di alcune vicende personali che ritenevo potessero in qualche modo ledere l'immagine del Movimento, ma in seguito a questa mia scelta ho assistito con sconcerto e grande delusione, personale prima che politica, a casi ben più gravi che riguardavano altri eletti per i quali non c'è stato alcun provvedimento da parte dei vertici. Non siamo stati eletti per diventare mestieranti della politica; la nostra missione doveva essere un'altra", attacca.