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La madre della quindicenne di Piazza Armerina, in provincia di Enna, trovata impiccata a casa, continua a sostenere che sua figlia non si sia tolta la vita. In lacrime, ripete: "Voglio giustizia per la mia bambina", sottolineando dettagli che non coincidono con un gesto volontario. La sorella maggiore aggiunge ulteriori elementi che lasciano dubbi sull'ipotesi del suicidio.
Gli inquirenti, però, mantengono la teoria del gesto estremo e indagano su possibili coinvolgimenti giovanili. Il fascicolo di indagine è stato trasferito alla Procura dei Minorenni di Caltanissetta, suggerendo un coinvolgimento di giovani nella vicenda. Ulteriori accertamenti sulla salma sono in corso, mentre i funerali sono stati rinviati.
Amici, compagni di classe e familiari sono stati interrogati per cercare di fare luce su quanto accaduto. Le voci sul coinvolgimento in chat e su presunte foto intime circolate potrebbero aver influenzato la ragazza, portandola a prendere una decisione estrema.
Gli inquirenti stanno esplorando varie piste, compresa quella dell'autopsia prevista per il 13 novembre. La famiglia e gli amici continuano a sostenere che la quindicenne non avrebbe mai compiuto un gesto del genere, alimentando il mistero attorno alla sua morte.