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E’ prevista tra domani e venerdì il clou dell'ondata di maltempo in Sicilia e Calabria causata dal vortice ciclonico che oggi si è allontanato dalle due regioni ma che potrebbe ripresentarsi con maggiore forza nelle prossime ore fino a diventare 'Medicane' (uragano mediterraneo).
Secondo Flavio Galbiati, meteorologo di iconameteo.it, le piogge in Sicilia e Calabria saranno abbondanti, sferzando zone già duramente colpite dal maltempo, anche per la forte intensità dei venti in rotazione intorno al nucleo del ciclone. Le raffiche potranno superare i 100 km orari e ci sarà il rischio di mareggiate sulle coste esposte: le onde potranno addirittura superare i 4-5 metri di altezza nello Ionio.
Il Medicane, spiega Galbiati, "è un ciclone che si forma nel Mediterraneo ma ha caratteristiche simili a quelle di un ciclone tropicale, ed è caratterizzato dalla presenza di un "occhio" al centro della circolazione. Si tratta, in sostanza, di normali perturbazioni che, sopra le acque calde del Mediterraneo, si trasformano e cominciano a comportarsi un po' come un vero e proprio ciclone tropicale. In particolare spesso si forma un occhio centrale, cioè una zona, nel mezzo della tempesta, praticamente sgombra da nubi, proprio come si osserva negli uragani".
Secondo il meteorologo, tuttavia, "nonostante i fenomeni estremi a cui abbiamo assistito nelle ultime ore non è corretto, al momento, parlare di un vero e proprio Medicane perché il ciclone non sta ancora ruotando intorno a un occhio ben definito". Per Galbiati, la causa della maggiore frequenza e intensità di fenomeni così estremi (un anno fa un Medicane colpì sempre la Sicilia) è legata alla temperatura delle acque superficiali del mare, rese sempre più elevate dal cambiamento climatico. "Anche in questi giorni - rileva - le temperature della superficie mostrano anomalie che superano anche il grado rispetto alla media climatica proprio nel settore centro-orientale del Mediterraneo".