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"Su Gattu copperi merda"!! Al mio paese questa espressione viene utilizzata per significare il vano tentativo del gatto di coprire i propri escrementi, con conseguente puzza, con qualche manciata di terra. Ebbene, le ultime dichiarazioni di Draghi e di tanti, troppi, rappresentanti politici e sindacali italiani, oggi ci ricordano tale espressione popolare.
Così come il goffo tentativo della stampa nazionale, di far passare per squadrismo di stampo fascista il malcontento che alberga tra le frangie della popolazione più pacifica d'Italia, ricorda appunto l'atto del gatto nell'eseguire i lavori di toilette.
Una diversa realtà ci giunge invece dalle immagini girate ieri per le vie del centro di Roma da migliaia di cittadini, i quali in maniera più popolare e genuina, raccontano di comuni cittadini non inclini solitamente a violenze, ne scontri con polizia e forze dell'ordine, ma solo stufi e lacerati nel profondo dai soprusi e vessazioni che ultimamente lo stato ci impone. Raccontano, queste immagini, di intere famiglie e di persone inginocchiate con le mani al cielo davanti alle forze dell'ordine, nel tentativo di spiegare loro che la battaglia che stanno conducendo coinvolge tutti noi, poliziotti compresi. Una battaglia che pensavamo ormai ingiustificata, perché latrice di diritti fondamentali che credevamo scolpiti nella roccia, dalle norme superiori che regolano la vita dei paesi civilizzati, ma soprattutto democratici. E invece eccoli là, uomini, donne e bambini a dover ricominciare dove i nostri nonni e bisnonni avevano sacrificato anche la vita, pur di vedersi riconosciuti i diritti di libertà, di democrazia, di eguaglianza. Quei diritti che ti consentono di decidere del tuo corpo e ti permettono di lavorare a prescindere da come la pensi e da cosa ti inietti nel tuo corpo. Quei diritti che distinguono una democrazia dalle concezioni totalitarie dei regimi che ci hanno preceduto. E per i quali la nostra Costituzione, con l'art. 2, ha voluto sancire una trasformazione rispetto ai precedenti regimi, rendendo inviolabile il concetto di stato in funzione della persona. Principio personalistico, si chiama! Significa che la libertà dei singoli non è sacrificabile nell'interesse di entità superindividuali. All'Università ti insegnano e scrivono a chiare lettere che per la nostra costituzione "la persona ha un primato sostanziale rispetto allo stato e la garanzia dei diritti inviolabili è un limite invalicabile all'intervento dello stato". "INVALICABILE" hai capito Draghi? E tu Speranza, hai mai letto l'Art 3 firmato da Enrico de Nicola? Parla di "pari dignità sociale senza distinzione di condizioni personali e sociali" che al momento, stante il Green Pass, non ci risulta proprio...
Un regime può essere introdotto improvvisamente, oppure a piccoli passi con vari pretesti e condizionamenti, che facciano pensare all'obbligatorietà della cosa. Delle volte si sovverte la democrazia pur nel tentativo iniziale di lasciarne inalterata la facciata, ma cambiandone radicalmente le strutture interne.
A Brunetta dunque, dall'alto della sua conoscenza, vorrei chiedere se ha mai letto l'art 97 della costituzione: "Agli impieghi nella Pubblica amministrazione si accede mediante concorso". E tu Lamorgese hai mai letto l'art 21? "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". La corte costituzionale nel 1971 si pronunciò così:"l'art 21 è il più alto dei diritti primari e fondamentali".
Dovremo inviare a tutti loro un opuscolo illustrativo della costituzione. Per Landini il compito è semplice: già l'art 1 dice che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Se fa un pò più di fatica arriva a leggere l'art 4, il quale recita: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro".
Mah! Sarà davvero una "recita"? Per ora l'ex segretario della FIOM vorrebbe relegare a squadrismo il diritto di manifestare e magari quello di sciopero, un diritto grazie al quale lui è cresciuto, salvo poi dimenticarlo in nome del divino draghismo di stato.....