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Nel 2024 l'Iva sui pannolini salirà al 10%. La decisione finale, scritta nero su bianco nella manovra 2024, fissa una via di mezzo tra la vecchia imposta del 22% e la nuova, al 5%, salendo di 5 punti percentuali rispetto allo scorso anno, ma comunque rimanendo 12 punti al di sotto del tributo dovuto fino al 2022. In una versione precedente del provvedimento si era profilato un ritorno alla tassazione più alta (del 22%), poi scongiurata nel testo definitivo.
Sono diverse le simulazioni delle associazioni per valutare gli effetti della novità, come quella del Codacons, secondo cui il taglio della tassa avrebbe fatto risparmiare alle famiglie 96 euro lo scorso anno. Il calcolo viene effettuato stimando che, a seconda della marca e della tipologia di acquisto (on line, supermercato, farmacia e negozi specializzati), il costo medio è compreso tra i 18 e 45 centesimi di euro e considerando un utilizzo medio di 6 pannolini al giorno da parte di una famiglia con un bambino. Il ritorno al 22% avrebbe quindi comportato un rincaro di 96 euro, mentre l'aumento di 5 punti percentuali (dal 5% al 10%), dovrebbe aumentare la spesa delle famiglie di circa 28 euro l'anno per figlio.
Per l'Adoc per l'acquisto dei pannolini le famiglie spendono mediamente in un anno 726 euro l'anno a figlio. Mentre per Federconsumatori disporre una revisione generale delle aliquote Iva porterebbe a un risparmio di 531,57 euro annui a famiglia. ''Contestualmente, per far sì che tali benefici non vengano vanificati dalle speculazioni, come avvenuto per l’Iva su pannolini'', secondo l'associazione ''è necessario disporre opportuni controlli e verifiche mirate''.