PHOTO
Il settore dei matrimoni potrà ripartire dal 15 giugno. Per questa data, come previsto dal decreto-legge che introduce misure urgenti relative all’emergenza epidemiologica da COVID-19,saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”. Tutti i partecipanti ai matrimoni dovranno quindi avere il certificato di avvenuta vaccinazione (ciclo completo, quindi due dosi per Pfizer, AstraZeneca e Moderna e una per Johnson&Johnson), quello di guarigione (rilasciato da Asl o medico di base) o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti la cerimonia. Non è comunque ancora chiaro se ci sarà un limite di invitati e come eventualmente cambierà se il luogo dell’evento sarà all’aperto o al chiuso.
"Ora poi - ha aggiunto - è uscita fuori la questione del green pass obbligatorio che reputo una misura eccessiva, che si poteva concedere immediatamente a questo punto. Non capisco perché una persona può andare liberamente al ristorante senza nessun tampone e poi se il giorno dopo ha un matrimonio è invece obbligato a fare il green pass”. Lo ha detto all'AdnKronos Luigi Auletta, responsabile wedding e cerimonia di Confesercenti Campania e presidente della maison Impero Couture.
“Inoltre – ha affermato - è stata introdotta la figura del covid manager che avevo già richiesto personalmente lo scorso 24 febbraio. Dal mio punto di vista doveva essere una figura professionale e poliedrica in grado di lavorare in sala e, allo stesso tempo, di controllare il comportamento degli ospiti. Il covid manager non avrà questo duplice ruolo invece, e già che nel suo nome ci sia la parola 'covid' fa pensare a una figura ospedaliera piuttosto che a un operatore del mondo del wedding".