"La pace non soltanto è possibile. Ma è un dovere per tutti, Stati, popoli, istituzioni sovranazionali, imprese economiche, forze sociali, cittadini, operare per costruirla": è uno dei passaggi del messaggio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato alla PerugiAssisi 2021.

"La pace si può costruire dal basso - ha aggiunto il Capo dello Stato -, perché impone coerenza nell'agire quotidiano, nel linguaggio che si usa, nella solidarietà concreta verso chi ha minori risorse e maggiori bisogni, nel rispetto per gli equilibri della natura, nella capacità di prendersi cura di quanti si trovano in difficoltà".

Il messaggio del presidente della Repubblica è stato letto dal palco da Flavio Lotti, anima della PerugiAssisi, prima della partenza. "La marcia Perugia-Assisi - ha scritto Mattarella agli organizzatori - è ancora una volta un segno di speranza. I valori che la ispirano e la partecipazione che continua a suscitare sono risorse preziose in questo nostro tempo di cambiamenti, ma anche di responsabilità. Questa edizione si svolge a sessanta anni dalla prima marcia promossa da Aldo Capitini, quell'originaria, esigente aspirazione alla pace e alla non violenza ha messo radici profonde nella coscienza e nella cultura delle nostre comunità".

"La marcia di quest'anno fa proprio il motto 'I care', che don Lorenzo Milani volle affiggere all'ingresso della scuola di Barbiana. Avere a cuore il proprio destino come quello dell'altro che ci sta accanto, come quello della persona lontana che però sappiamo essere a noi legata da una rete invisibile ma robusta, è la scintilla della cultura di pace che può sconfiggere l'egoismo, l'indifferenza, la violenza, la rassegnazione all'ingiustizia".