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Una maxi bolletta da oltre 260mila euro per un locale di appena 15 metri quadri a Venezia per due mesi di energia elettrica. A riceverla il titolare di una gioielleria in piazza San Marco.
L’importo è stato calcolato sul consumo di un milione di kilowattora che il gioielliere reputa quantomeno spropositato tenendo conto della delle dimensioni del negozio e dell’utilizzo contenuto di elettricità, limitato a illuminazione di base e a un piccolo scaldabagno attivo solo nei mesi invernali.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il problema a monte per Gianmaria Tiozzo, titolare della gioielleria, deriverebbe dal passaggio al libero mercato, avvenuto l’estate scorsa. Che ha portato alla transizione della fornitura energetica del locale a un’altra azienda, senza la stesura di un contratto iniziale. Da allora le bollette hanno subìto una folle impennata: da 350 euro mensili con Enel si è arrivati a oltre 1000 euro, tornando poi a stabilizzarsi attorno agli 800.
Di fronte a queste cifre, il gioielliere ha chiesto spiegazioni ricevendo come risposta dei “consumi stimati” che, in realtà, non riflettevano i suoi effettivi utilizzi d’energia. Fino, appunto, ad arrivare all’emissione di una bolletta di 262.348 euro, relativa ai mesi di luglio e agosto dello scorso anno.
“Cifra che dovrei corrispondere entro il 12 marzo e non intendo assolutamente versare – ha dichiarato Tiozzo al Corriere - Ho già pagato per luglio una fattura da 1.262 euro, e per agosto un’altra da 1.324 euro. È inaccettabile una simile richiesta che attribuisce alla mia attività un dispendio energetico smisurato e surreale”. Nel frattempo il gioielliere si è rivolto a un legale e ha consultato un’associazione consumatori ferrata in materia di “bollette pazze”.